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Meteo: l’estate è ancora lontana per mezza Italia | Se vivi in queste regioni dovrai usare ancora l’ombrello

Acquazzone
Estate e acquazzoni, Italia divisa – depositphotos – salernosera

Ha fatto capolino a maggio, poi d’un tratto è sparito. L’estate fa le bizze, per mezza Italia è un giugno con l’ombrello.

Di questi tempi l’estate, che tecnicamente deve ancora iniziare con il suo iconico solstizio, può essere paragonata serenamente alla volatilità dei Bitcoin, più in generale delle criptovalute: oggi al top ma domani sono già un flop.

Stesso identico concept per questo giugno italiano, caldo estivo a inizio mese, ma non il 2 giugno, guarda caso un giorno di festa, quando Roma ma un pò tutta Italia è stata sorpresa da un cielo grigio scuro, bombe d’acqua improvvise, caldo umido, poi di nuovo pioggia, quindi il sereno. Beato chi ci capisce qualcosa.

C’è chi esulta per un giugno così dove il caldo esiste sì ma è ancora sopportabile, e chi non vede l’ora che venga l’estate vera. E fa niente se si suda a più non posso, tanto con l’area condizionata e il deumidificatore ormai ci si dorme pure.

A prescindere dai giusti, quelli non sono discutibili in quanto completamente soggettivi, è un giugno un pò strano: dopo il gran caldo di inizio mese, le temperature all’improvviso sono scese. Tutta colpa del calo termico, che porta inevitabili conseguenze. Almeno finché dura.

Galeotta l’instabilità

Tempo instabile il minimo comun denominatore di questo giugno un pò così. A interpretazione. L’impulso instabile proveniente dal nord Europa, che ha portato in dote acquazzoni e temporali tendenti a dei veri e propri scrosci sta attraversando i Balcani e la Grecia, lambendo il medio Adriatico e le zone appenniniche del Centro-sud. Quell’aria meno calda si protrarrà anche al sud.

Quando finirà questo effetto, sarà tempo di un’altra perturbazione, almeno così assicurano le previsioni, che lambirà il Nord nel prossimo fine settimana con fenomeni concentrati per lo più sulle zone alpine e in modo localizzato e a breve anche nelle zone interne del Centro.

Sole e caldo
Prima pioggia e calo delle temperature. Poi Sole e gran caldo – depositphotos – salernosera

L’eccezione alla regola

In questa seconda fase, il condizionale è d’obbligo sia per quella volatilità di cui si diceva sopra sia anche per il periodo, il calo delle temperature dovrebbe risparmiare il sud. Qui un flusso di aria calda poterà nuovo aumento delle temperature.

E un ulteriore afflusso di sabbia sahariana. Il che tradotto vuol dire temperature nuovamente sopra i trenta gradi, con picchi più elevati nelle zone interne della Sicilia dove potremo registrare temperature intorno ai 35 gradi. Insomma, c’è chi deve buttarsi per forza in acqua per refrigerarsi dal gran caldo, e chi è costretto a portarsi ancora l’ombrello con sé. Effetti del cambiamento climatico? Probabile.