Capri, l’emergenza idrica è rientrata ma gli albergatori non ci stanno: “Vogliamo un risarcimento”
La mancanza di acqua sull’isola degli scorsi giorni aveva portato alla chiusura di molte attività che hanno avuto un ingente danno economico
Ha fatto piuttosto scalpore la vicissitudine capitata la scorsa settimana alla splendida isola di Capri, rimasta praticamente senz’acqua corrente per via di un guasto ai condotti presenti sulla terraferma.
Il tutto è capitato a cavallo del weekend e ha provocato notevoli disagi alla comunità isolana e ai tanti turisti che speravano di godersi una vacanza all’insegna del mare e del relax. Così non è stato, anzi.
Il sindaco di Capri Paolo Falco ha dovuto prendere un provvedimento piuttosto importante chiudendo l’accesso all’isola ai visitatori non provvisti di biglietto di imbarco e di una prenotazione in una struttura ricettiva in modo tale da non creare ulteriore scompiglio.
Ciò ha naturalmente comportato un danno abbastanza serio a diversi commercianti che, non potendo contare sull’acqua, hanno dovuto chiudere le attività per qualche giorno. A rendere ancora più grave la perdita è che ciò è successo durante il fine settimana in cui notoriamente gli affari vanno a gonfie vele.
Capri senz’acqua: la ricostruzione della vicenda
Il disservizio pare sia stato generato dal guasto improvviso verificatosi alla condotta adduttrice che serve alla Penisola Sorrentina e appunto all’isola di Capri. Il tutto si era verificato lo scorso 20 giugno presso la Strada Statale 145, nel comune di Castellammare di Stabia.
I serbatoi presenti sull’isola però non potevano bastare per fare fronte al fabbisogno generale e quindi è scattato il divieto di sbarco che ha creato diverse situazioni di disagio nei porti di Napoli e di Sorrento, i due principali snodi di collegamento con la perla del Golfo di Napoli.
La richiesta di risarcimento degli albergatori
Adesso che la situazione è rientrata resta però il malcontento soprattutto da parte degli albergatori, che senza troppi giri di parole chiedono dei risarcimenti. Ecco la testimonianza di un giovane intervistato, che non ha potuto fare altro che manifestare tutta la propria rabbia: “È stato un sabato nero dove abbiamo dovuto chiudere tutte le nostre attività”.
Anche nei giorni successivi c’è stato un riflesso sotto questo punto di vista con molti visitatori che hanno scelto altre località per paura di dover fare i conti con ulteriori disagi. Per questo i titolari di attività trainanti del comparto turistico sperano di poter avere un indennizzo per ciò che hanno perso. Sarà accontentata la loro richiesta? Non resta che vedere quali sviluppi ci saranno.