Costruita sull’isolotto della Gaiola e dimora di un fantasma spaventoso: la villa in cui nessuno ha più intenzione di vivere
Alla Gaiola c’è un dimora dove vive un fantasma spaventoso. Ecco la villa dove nessuno vuole più andare a vivere.
Tutto il mondo è ricco di leggende e storie che provengono dal passato. Alcune sono affascinanti, mentre altre incutono gran paura. L’Italia poi ne è ricca, soprattutto a Sud. In Campania, attorno all’isolotto della Gaiola, circola una storia talmente spaventosa da farci ghiacciare il sangue nelle vene.
Si mormora, in poche parole, che in una villa giri indisturbato un fantasma. La casa è costruita sull’isola poco fa menzionata. Si tratta di un isolotto di Napoli ed è sito dirimpetto alla costa di Posillipo. Il suo nome significa grotta, gabbia o cavità. Gaiola fu posseduta nel corso dei secoli da tantissimi personaggi degni di nota, tra cui Publio Vedio Pollione, che la scelse per farci costruire la sua divina dimora.
Raggiungendola si può notare un paesaggio talmente bello da mozzarci il fiato. Il mare è pulito e limpido ed è impossibile resistere al suo richiamo. Qui è a disposizione una spiaggia libera, che però sarebbe accessibile solo su prenotazione e fino al raggiungimento di un numero massimo. Per prenotare dobbiamo fare un salto metaforico sul sito dell’area marina protetta.
Fatto sta che questo isolotto è per lo più famoso per la presenza di un fantasma che si aggirerebbe in una villa da mille e una notte. Quest’ultima nasconderebbe un passato costellato da terribili sfortune. Ovvio che i più curiosi non vedono l’ora di conoscerla fino in fondo e perché no, se non troppo fifoni, di vederla dal vivo.
Le origini della magnifica villa
Tuttavia facciamo ora un piccolo passo indietro nel tempo. Diciamo che fin dai tempi antichi, l’isola godeva di aspetti esoterici, dal momento che si mormora che il sommo poeta Virgilio, che era in realtà molto appassionato di arti magiche, adorava preparare qui le sue pozioni. Al di là di ciò, sembra che il poco fa menzionato Pollione, che aveva deciso stazionarci per rilassarsi, amasse le murene.
Le faceva allevare in vasche appositamente scavate nel tufo e a loro dava in pasto i suoi schiavi, quando se ne stancava. Tuttavia non è il fantasma di coloro che si aggirerebbe tra le mura di questa casa, che ha cambiato tanti proprietari. Nel ‘900 troviamo Gianni Agnelli, Paul Getty, nonché Pasquale Grappone. A parlarci del famoso fantasma è Anna Maria Ghedina, scrittrice napoletana di adozione, nonché una della massime esperte di fantasmi.
La storia del fantasma
La leggenda narra di una donna senza volto. La sua apparizione coinciderebbe con il fragore del mare in tempesta. I pescatori sono soliti dire che si tratta della vittima di un naufragio, avvenuto nel 1911. Dunque si riferiscono a quello della nave San Giorgio. Fatto sta che pare che pure un altro accadimento sconvolgente riguardi la villa. Come rivela sempre la Ghedina, pure i coniugi Brown ebbero le loro disgrazie, quando si trovarono in loco.
L’uomo si innamorò della cognata e chiese la separazione. La moglie in inverno scappò e prese la seggiovia, ma non toccò mai terra. Anche lui rimase vittima dello stesso incidente, ma quando lo trovarono, insieme al corpo senza vita, c’era anche il gatto. Da allora, chiunque dimori nella villa degli spiriti, diventa, in men che non si dica, oggetto della maledizione, della cattiva sorte e dell’ombra del gatto.