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Se ti trovi nel centro storico di Napoli potresti incontrare uno spirito biricchino | Non provare a sfidarlo: può diventare pericoloso

Napoli
Napoli e la leggenda di Munaciello, spiritello vendicativo – Salernosera

In molte città d’Italia, che siano grandi o piccole, ci sono dei luoghi che nessuno pensa mai di visitare ma che invece sono dei veri gioielli: le città sotterranee.

Napoli non è da meno: nel capoluogo campano la cosiddetta Napoli sotterranea è una tappa obbligatoria per i visitatori e per i cittadini. Infatti è assolutamente imprescindibile andare a visitare i sotterranei che sorreggono la città di Napoli dalla bellezza di 15.000 anni, e questa visita significa immergersi in un’esperienza unica.

Partecipare all’escursione nella Napoli sotterranea vuol dire allo stesso tempo compiere un viaggio a 40 metri di profondità tra cunicoli e cisterne, e anche immergersi completamente nel percorso storico, lungo 2400 anni, che ha affrontato la città di Napoli.

Durante l’escursione sarà possibile ammirare diversi reperti storici che spaziano dai resti dell’antico acquedotto greco-romano ai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale: un vero e proprio viaggio nel tempo da fare a piedi.

Attenzione allo spiritello che abita Napoli sotterranea

Tra le leggende legate alla Napoli sotterranea ce ne è una legata a una figura molto particolare che si chiama Munaciello, o monaciello, uno spiritello leggendario del folclore napoletano. Si tratta di uno spirito la cui natura è allo stesso tempo benefica ma anche dispettosa, ed è solitamente rappresentato come un ragazzino deforme o una persona di bassa statura, abbigliato con un saio e fibbie argentate sulle scarpe, a richiamare la sagoma di un piccolo monaco.

Una delle leggende legate alla figura di Munaciello, narra che questo spiritello sia un personaggio realmente esistito. L’origine di questa figura risalirebbe al 1445, durante il regno di Alfonso V d’Aragona, quando ebbe vita l’amore impossibile tra Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante di panni, ed il garzone Stefano Mariconda.

Città sotterranea
Nella Napoli sotterranea ci sono dei tesori unici – Salernosera

Munaciello, bimbo deforme della tradizione napoletana

Vuole la leggenda che i due, osteggiati dalle rispettive famiglie, si incontrassero ovunque fosse loro possibile, con il garzone che percorreva una strada molto pericolosa per raggiungere la sua bella. Fu durante una di queste camminate che Stefano fu assalito e gettato nel vuoto, sotto gli occhi della fidanzata. Dopo la sua sepoltura, Caterinella che era rimasta incinta, chiese ed ottenne di rinchiudersi in un convento della zona, dove diede alla luce un bambino piccolo e deforme.

La madre iniziò a vestirlo di bianco e nero per nascondere la sua deformità: il bambino aveva la testa troppo grande per il corpo, e la gente per strada lo scherniva in malo modo. Dopo la morte della madre, anche il bambino scomparve e da allora il popolo napoletano continuò a vederlo nei luoghi più disparati dei quartieri bassi. Se lo spiritello si trova nella propria dimora lo si deve accogliere e non sfidare perché si rischia di finire vittima della sfortuna.