Tra miti e leggende si trova anche questo lago del napoletano: da qui ha preso il via il viaggio di Dante Alighieri negli inferi
Ne hanno parlato letterati, poeti e scrittori, rendendolo immortale e famoso nei secoli. Un lago, protagonista di letteratura antica e moderna.
Si trova ovviamente in Campania, nella provincia di Pozzuoli, ed è un luogo che fin dai tempi degli antichi romani rappresenta una grande attrattiva sia sotto l’aspetto della letteratura che sotto quello della logistica navale.
Dante Alighieri nella sua Divina Commedia lo fece diventare il luogo da cui si dipana il cammino attraverso i gironi dell’Inferno. Virgilio poi lo ha immortalato nella sua Eneide descrivendolo come l’ingresso dell’Ade
Ed è anche dipinto come il luogo dove gli dei, Zeus in testa, si sono scontrati nelle guerre tra abitanti dell’Olimpo. Un luogo “sine requie”, data anche la sua natura inquieta e il continuo movimento della terra circostante.
Per questo motivo è considerato uno dei luoghi per eccellenza da cui si dipartono le varie versioni degli inferi, che siano dipinte come i luoghi della mitologia greca o in chiave moderna e contemporanea.
Il lago senza uccelli: l’altro nome dell’Averno
Il lago in questione è il famoso lago dell’Averno, un lago vulcanico che si trova nel comune di Pozzuoli, precisamente tra la frazione di Lucrino e il sito archeologico di Cuma, nella città metropolitana di Napoli.
Il nome di questo lago deriva dal greco “aornos”, che vuol dire senza uccelli. Questo perché nemmeno nelle giornate più assolate si sono mai visti uccelli volare sulle sue acque. La spiegazione razionale è che le esalazioni solforose dell’acqua uccidessero gli uccelli che quindi evitano questo luogo.
Casa delle fate o portale infernale?
Tra le leggende legate alla storia del lago d’Averno, c’è quella nata nel XIX secolo secondo cui Morgana, che si narra fosse sorellastra di Artù, avesse scelto di stabilire qui la sua dimora, ed in particolare risiederebbe all’interno di castelli immaginari fluttuanti sull’acqua e visibili proprio a causa del fenomeno ottico chiamato proprio della Fata Morgana.
Il lago dell’Averno si trova vicino a una serie di monumenti di cui vale la pena parlare. Uno è il Tempio di Apollo, quello che Virgilio descrive nell’Eneide come il “passaggio per gli inferi”, che Enea decide di attraversare per andare nell’Ade e cercare il defunto padre. Qui vicino si trova anche l’Antro della Sibilla Cumana, una grotta scavata nel tufo di circa 200 m, la quale, per la suggestione dell’ambiente e le infiltrazioni d’acqua che creano un fiumiciattolo sotterraneo, veniva associata allo Stige infernale e ai luoghi dell’Acheronte. E infine la Grotta di Cocceio, che però purtroppo è pericolante.