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Covid, la Campania è la regione con il maggior numero di contagi: gli emblematici dati

Covid (Pexels) - salernosera.it
Covid (Pexels) – salernosera.it

Nell’ultima settimana i casi sono aumentati in maniera esponenziale. Ecco qual è la situazione in Campania allo stato attuale 

Lo spettro del Covid è tornato ad aleggiare sull’Italia ormai da diverse settimane. Per fortuna rispetto al passato la percentuale di decessi è davvero molto bassa, ma ciò non basta per dormire sonni tranquilli.

Stando all’ultimo bollettino settimanale del Ministero della Salute tra il 25 ed il 31 luglio 2024 in Italia sono stati eseguiti oltre 100mila test Covid da cui sono emersi 17.008 casi con un aumento percentuale del 24% rispetto alla settimana precedente.

Le persone che hanno perso la vita sono 54 a fronte delle 53 della penultima settimana di luglio. Il tasso di contagio è passato dal 13,8% al 16,9% a testimonianza di come stia avanzato questa nuova variante.

Andando nello specifico alla situazione della Campania, non è per niente rosa visto che è la regione dove si è registrato il maggior numero di casi a livello nazionale. Ben 3.071 contro i 2.957 della Lombardia e i 2.450 del Lazio.

Le sfaccettature di questa nuova variante

Secondo gli esperti in materia la variante Kp.3.1.1 sta per diventare dominante. Presenta delle mutazioni della proteina Spike utilizza dal virus per aggredire le cellule della persona. Seppur non sia ancora stato confermato pare che questi cambiamenti possano conferire maggiore capacità di trasmissibilità e anche di gravità nei sintomi.

Per effetto di ciò l’Organizzazione mondiale della Sanità ha messo sotto monitoraggio questa variante per cercare di capire in che modo potrà evolversi, anche in vista della prossima stagione autunnale ed invernale in cui notoriamente i picchi sono sempre un po’ più alti.

Campania (Pexels) - salernosera.it
Campania (Pexels) – salernosera.it

I sintomi del Covid in questa fase estiva

Stando sempre al parere di virologi e infettivologi i sintomi non dovrebbero discostarsi troppo da quelli che conosciamo e che di base sono associabili alle influenze stagionali. Tra questi si possono annoverare febbre, mal di gola, mal di testa, spossatezza, tosse, dolori muscolari e articolari.

Per i pazienti che hanno già una loro predisposizione possono insorgere anche delle difficoltà respiratorie molto gravi. Insomma, è bene essere cauti e prendere quelle precauzioni minime che possono aiutare ad evitare il problema. Al contempo non bisogna sfociare nemmeno nell’eccesso visto che in passato anche questo tipo di atteggiamento ha comportato diverse problematiche, soprattutto a livello sociale. Chiaramente qualora vengano fornite è fondamentale seguire le istruzioni date da chi è del campo e ha piena contezza del patogeno e delle sue innumerevoli mutazioni.