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Salerno sotto shock: uomo si suicida nei bagni della camera di sicurezza del Tribunale

Aula di Tribunale (Pixabay) - salernosera.it
Aula di Tribunale (Pixabay) – salernosera.it

Secondo le prime ricostruzioni l’uomo originario di Montecorvino Rovella si sarebbe tolto la vita nei bagni del Tribunale di Salerno

Episodio scioccante in quel di Salerno dove un signore di 48 anni è stato ritrovato morto nel bagno della camera di sicurezza del Tribunale locale. Allo stato attuale l’ipotesi più probabile è quella del suicidio.

Meglio comunque andarci cauti ed aspettare i riscontri ufficiali. In questi casi la cautela non è mai troppa e prima di azzardare dinamiche definitive sarebbe meglio avere maggiori elementi di valutazione.

Naturalmente non si tratta di un caso sporadico, bensì di una dinamica piuttosto comune, soprattutto negli ultimi anni. Un trend che in qualche modo va fermato e per questo si stanno muovendo i sindacati di categoria.

Prima di arrivare a quest’altro delicato tema di grande interesse è bene ricostruire l’accaduto così da poter comprendere meglio il triste episodio avvenuto in quel di Salerno.  Ecco cosa bisogna sapere in merito a tutto ciò.

La dinamica della tragedia

Stando alla prima disamina sembra che l’uomo di sia impiccato nel bagno della camera di sicurezza del Tribunale dov’era stato portato in seguito alla convalida dell’arresto scattato per maltrattamenti in famiglia.

Inutili i soccorsi e il trasporto in ospedale. Non c’è stato nulla da fare se non appurare il decesso. Si tratta del 63esimo detenuto che dall’inizio dell’anno si è tolto la vita. A questi vanno aggiunti anche sette agenti appartenenti alla Polizia Penitenziaria.

Martelletto (Pixabay) - salernosera.it
Martelletto (Pixabay) – salernosera.it

Il problema dei suicidi dei detenuti in Italia

Una situazione che sta diventando difficile da sostenere così come affermato dal segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio: “Stiamo ancora cercando di capire come sia potuta avvenire questa ennesima tragedia. In questo caso non c’è stato nemmeno un impatto diretto con le disastrate condizioni carcerarie. Lo Stato però non poteva permettersi ancora una volta di farsi sfuggire una vita che gli era stata affidata”.

A suo avviso questa “carneficina” si può fermare solo attraverso provvedimenti tangibili e con effetto immediato. D’altronde il sovraccarico delle carceri e la carenza di unità che vadano a dare manforte alla Polizia Penitenziaria alla lunga hanno una loro incidenza. Se poi si aggiungono anche le condizioni sanitarie, le problematiche strutturali e la disorganizzazione, ecco che si arriva a questi risultati. Senza interventi istantanei secondo De Fazio è bene aspettarsi un agosto ancora più rovente del solito in cui potrebbero succedere altri fatti simili.