Eboli, donna denuncia straniero ma viene smentita dagli esami: adesso è lei a rischiare la querela
La donna ha dichiarato di aver subito degli abusi sessuali e ha seguito la proceduta del “codice rosso”. Le indagini mediche però sembrano smentirla
Gli episodi di violenza sulle donne ormai sono all’ordine del giorno. Purtroppo questa piaga è davvero difficile da debellare nonostante le varie iniziative e le campagne di sensibilizzazione che si svolgono quotidianamente.
L’altra faccia della medaglia però è quella della strumentalizzazione di queste dinamiche con persone che cercano di approfittarsene per ottenere dei vantaggi o semplicemente per rovinare il prossimo. Seppur sia più rara rispetto agli abusi, è bene però tenere in conto anche questa possibilità.
Nel caso che stiamo per andare ad analizzare infatti potrebbe esserci l’ombra della calunnia. Il condizionale è assolutamente d’obbligo visto che le indagini sono nella fase iniziale. Al momento però non essendoci chiari riscontri, non si può escludere nulla.
Il tutto si è verificato ad Eboli, dove una donna ha applicato la procedura del “codice rosso” ed è stata portata in ospedale per i controlli del caso dopo una presunta molestia subita da un cittadino di origini straniere.
L’antefatto che ha portato la donna a chiamare i carabinieri
Il tutto è scaturito da un lite piuttosto accesa tra la donna e il possibile aggressore avvenuta alle prime ore del mattino. Ad un certo punto lei ha chiamato i carabinieri della locale Compagnia, guidata dal capitano Greta Gentili.
A quel punto ha dichiarato di essere stata violentata ed è stata portata immediatamente al Pronto Soccorso di Eboli. La struttura però non ha più il reparto di ginecologia, ragion per cui è stato necessario il trasferimento presso l’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia.
La visita ginecologica e la discrepanza con il racconto
A quel punto sono emersi dei dettagli a dir poco sorprendenti e che al momento non confermano la tesi della donna. Seppur siano stati rilevati dei segni di violenza sul braccio, gli esami ginecologici non hanno confermato l’accusa di violenza sessuale. Una discordanza di non poco conto che per forza di cose solleva dei dubbi sulla veridicità del fatto contestato all’uomo.
Qualora questa ipotesi dovesse essere confermata, la donna si ritroverebbe a dover rispondere all’accusa di calunnia, con conseguenze legali che non sono per niente lievi. Dunque, una situazione abbastanza delicata, che potrebbe regalare ancora diversi colpi di scena. Non resta che aspettare ulteriori riscontri per poter avere un quadro un pò più chiaro della situazione.