Salerno, dramma al Ruggi: ragazzo 22enne arriva al pronto soccorso e muore dopo pochi minuti
Registrato come codice giallo e declassato a codice verde il giovane è deceduto in poco tempo. Al momento non è stato ancora identificato
I tempi dei soccorsi sono fondamentali per salvare delle vite umane e ogni secondo può essere determinante. Una volta arrivati in ospedale però è importante intervenire immediatamente e non lasciare nulla al caso.
Nella vicenda che stiamo per andare a trattare qualcosa però non è andato nel verso giusto e alla fine per il ragazzo giunto presso il nosocomio in condizioni critiche non c’è stato nulla da fare.
Il tutto è accaduto a Salerno dove un giovane straniero di 22 anni, probabilmente in stato di overdose, è stato ritrovato in strada e poi soccorso da un’ambulanza del 118 che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi d’Aragona.
Dopo poco però è arrivato il tragico epilogo. Andiamo quindi a ricostruire quanto accaduto presso il nosocomio salernitano e quali sono invece gli aspetti ancora da chiarire rispetto a quanto verificatosi.
Il soccorso e l’arrivo in ospedale
Stando a quanto riportato da Cronache, una volta portato all’ospedale di Salerno il ragazzo sarebbe stato classificato come codice giallo e poi ridefinito come codice verde. Dunque, un caso in apparenza non gravissimo, ma a quanto pare non è stato così.
Dopo appena 20 minuti di attesa, il 22enne è stato colto da un malore fatale e in pochi istanti è venuto a mancare. Insomma, un epilogo agghiacciante, che lascia in dote però altri aspetti che vanno assolutamente chiariti.
Il tragico decesso e l’identificazione della salma
Infatti, non è stato ancora possibile identificare la persona in questione. Per effetto di ciò il suo corpo è stato condotto in obitorio in attesa che qualche familiare possa recarsi lì per riconoscerlo. Una sfaccettatura che rende il tutto ancora più triste. L’auspicio è che in breve tempo possa essere espletata questa pratica in modo tale da consentire al ragazzo un degno funerale e anche un’adeguata sepoltura.
Restano i dubbi sul fatto che forse si potesse salvare, ma ormai purtroppo non si può tornare più indietro. D’altronde la gestione dei vari casi presso un pronto soccorso è qualcosa di estremamente difficile, soprattutto nelle grandi città dove notoriamente sono di gran lunga più affollati rispetto a quelli dei piccoli paesini. Tornando a quanto accaduto al Ruggi, ciò che resta è un’infinita malinconia di fronte all’ennesima vita spezzata prematuramente, soprattutto se dovesse essere confermata la causa.