Salernitana, la frecciatina velata di Antonio Candreva: “Per salvarsi serve…”
L’ex calciatore granata ha parlato del suo futuro e indirettamente anche dell’ultima sfortunata stagione vissuta con la Salernitana
Le strade di Antonio Candreva e della Salernitana si sono divise con un anno di anticipo rispetto all’accordo stipulato. Dopo l’amara retrocessione della passata stagione, il club campano non poteva sostenere il suo ingaggio anche in Serie B.
Nonostante vada per i 38 anni il fantasista romano al momento non sembra intenzionato ad appendere le scarpette al chiodo, ma al momento è ancora senza squadra in attesa che arrivi la chiamata “giusta”.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport ha raccontato come ha trascorso questi ultimi mesi e le sue sensazioni in vista del prosieguo della sua carriera. Non cita mai la Salernitana, ma in qualche modo è tornato anche sull’esperienza in riva al Golfo.
A tal proposito, ecco cosa ha detto ai microfoni della “rosea” e qual è la sua ambizione a breve termine. Ecco il pensiero dell’ex calciatore di Inter e Lazio e della nazionale italiana (ha partecipato all’ultimo mondiale azzurro nel 2014).
Le prospettive future di Candreva
Ovviamente da grande stacanovista non è rimasto al palo, ma si è allenato in disparte: “Ho passato l’estate come fossi in ritiro. Mi sono allenato con un preparatore. Chiaro che toccare il pallone da solo è diverso da fare un allenamento in gruppo. Non sono abituato a stare in attesa”.
Poi ha rimarcato la fisiologica nostalgia per il campo: “Mi manca la quotidianità, lo spogliatoio, i tifosi, l’avversario. Ma il fuoco dentro è acceso. Il calcio è la mia vita. Sono convinto di poter dare molto. Non ho staccato il cervello. Il mio Gps dice che invece di 38 anni, corro come un ragazzo di 28″.
La “battutina” sulla Salernitana
Per quanto riguarda la prossima avventura non ha dubbi. Vuole un club che lo stimi e lo stimoli. Come detto non ha parlato della Salernitana in maniera esplicita ma alla domanda “cosa serve per salvarsi” non ha usato giri di parole: “Serve un gruppo di uomini. Che si forma conoscendosi, anche a tavola. Oggi si parla meno. Io sono poco social, molto antico. E poi serve partire bene e giocare con tranquillità”.
Pur non contestualizzando questa sua esternazione è chiaro che in qualche modo il riferimento sia anche a quanto accaduto qualche mese fa. D’altronde una volta arrivato il verdetto del campo, Candreva è stato tra i primi ad assumersi le responsabilità di un risultato sportivo che ad inizio stagione non sembrava così auspicabile.