Campania, altra vittoria per gli animalisti: Tar sospende una parte del calendario venatorio
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha accolto l’istanza degli animalisti. Ecco quali tipologie di caccia sono state sospese
Buone notizie per gli animalisti e per tutti coloro che si battono da sempre per cercare di debellare la caccia. Infatti almeno in Campania sono state prese delle decisioni che vanno a tutelare diverse tipologie, in particolar modo volatili.
D’altronde la nostra regione è tra le più attive sotto questo punto di vista. Sono molti i volontari che periodicamente organizzano degli eventi di sensibilizzazione e di raccolta firme per cercare di limitare il più possibile questa attività.
Il risultato ottenuto in questo frangente è sicuramente beneaugurante e chissà che non possa fare da traino a livello nazionale. Meglio però andare un passo alla volta senza strafare. Certe battaglie vanno combattute nel tempo e senza fretta.
Ma cosa è stato deciso in merito alla caccia in Campania? Andiamo a scrutare questa situazione che interessa l’intera regione. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito alle decisioni del tribunale regionale.
Quali sono stati i provvedimenti disposti dal Tar
Nel dettaglio, in data 9 settembre è stata accolta l’istanza cautelare degli animalisti (tra cui si possono annoverare Lipu, WWF ed Enpa) ed è stata stabilita la sospensione la caccia in preapertura al colombaccio prevista per l’11 settembre.
Cancellata anche l’apertura della caccia prevista per il 15 settembre di alcune specie come quaglia, fagiano, porciglione e colombaccio. Ma non finisce qui. La sospensiva riguarda anche la possibilità di cacciare nelle aree Natura 2000 a partire dal 2 ottobre 2024. In questo caso pare che manchi la valutazione di incidenza aggiornata.
Le motivazioni del Tar in merito alle sospensioni
Il Tar di fatto ha rilevato un contrasto con il Piano Faunistico-Venatorio regionale approvato il 6 settembre 2024, che richiede una valutazione di incidenza ambientale aggiornata per le specifiche aree protette. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha poi ritenuto che l’esecuzione di queste disposizioni potesse provocare dei danni irreparabili alla fauna dell’ambiente.
Per effetto di ciò ha sospeso le norme fino alla trattazione collegiale prevista per l’8 ottobre 2024. Dunque, ci saranno ulteriori sviluppi a stretto a giro, ma già aver scongiurato l’apertura in questa fase può essere considerato un traguardo importante per le associazioni di categoria. Sicuramente proseguiranno nella loro “missione” e non si daranno per vinte fin quando non avranno tutelato gli animali in ogni modo e in ogni sede giudiziaria preposta a tali decisioni.