Assegno Unico, finalmente la bella notizia: gli italiani non ci speravano più | Cosa sta succedendo
Il mese di settembre dovrebbe portare buone notizie per una grossa fetta di italiani
Questo mese infatti è previsto un aumento sull’assegno unico per i figli a carico che andrà a favorire una specifica categoria di genitori, che si vedranno aumentare l’importo erogato dall’INPS tutti i mesi.
L’assegno unico è la nuova misura economica, unica e stabile, che semplifica e sostituisce molte delle attuali agevolazioni per i figli a carico. Si tratta di una cosiddetta agevolazione universale perché tutti ne hanno diritto, indipendentemente dalla condizione lavorativa (occupati e disoccupati) e senza limite massimo di reddito.
È infatti possibile fare richiesta, per ogni figlio a carico, dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni d’età. Inoltre da marzo 2023, per tutte le famiglie che hanno già usufruito dell’assegno non sarà più necessario ripresentare la domanda per continuare a beneficiare della misura. L’assegno verrà corrisposto d’ufficio dall’Inps.
L’assegno è progressivo: ciò significa che l’importo dell’assegno cresce al diminuire del valore dell’Isee. Se decidi di non allegare l’Isee quando fai domanda, puoi ricevere comunque l’importo minimo dall’Inps. In alcuni casi sono previste delle maggiorazioni: per esempio, se hai un figlio a carico con disabilità o se sei una giovane madre. Se ricevi il Reddito di cittadinanza, non devi fare domanda: riceverai l’assegno automaticamente dall’Inps.
A chi spetta l’aumento dell’assegno unico
Nel mese di settembre 2024 la corresponsione dell’assegno unico avverrà tra il 17 e il 19 del mese, con accredito diretto sul conto corrente o comunque sull’Iban scelto per l’accredito, ed alcune categorie di mamme avranno la gioia di vedere un aumento della cifra corrisposta.
Le mamme sotto i 21 anni saranno la prima categoria genitoriale a usufruire della maggiorazione dell’assegno unico per i figli a carico, con un aumento pari a € 32,40 sull’accredito già a partire dal mese di settembre. Ma non sono solo le giovani mamme a beneficiare dell’aumento.
Genitori lavoratori, aumenti anche per loro
La misura di aumento interessa anche i genitori che lavorano. In questo caso, la maggiorazione però non è uguale per tutti e dipende dal reddito familiare, calcolato sulla base dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Le famiglie che dimostreranno di avere un reddito più basso beneficeranno di un incremento maggiore, mentre per le famiglie con redditi più alti l’aumento sarà più contenuto.
In particolare, per quanto riguarda degli ISEE pari o inferiori a 16.215,00 euro, spetta il massimo dell’aumento, ovvero 32,40 euro mensili a figlio. Un’altra categoria che beneficerà delle maggiorazioni dell’assegno unico sono i genitori vedovi, purché il coniuge deceduto sia morto da meno di cinque anni.