Visitare Napoli in un fine settimana? Ora è possibile | Segui queste dritte e non te ne pentirai: porta con te chi ti pare
Napoli è sempre una meta molto interessante da vedere, che si può visitare anche in un solo fine settimana
Ovviamente bisogna saper scegliere i posti giusti da visitare e da collocare attentamente nei tre giorni di visita, in modo da toccare i punti più interessanti del capoluogo campano senza perdere nulla
Napoli infatti è una di quelle città che offre sia attrazioni culturali che ludiche, che in pochi giorni può essere visitata e lasciare un gusto squisito nei visitatori che torneranno a casa molto soddisfatti
Ad aiutarci nella scelta dei posti da visitare nel viaggio di tre giorni a Napoli, la vlogger Laura Zampetti, che sul profilo Instagram @esplorando_napoli ha pubblicato un reel colorato e divertente ma anche molto utile
La vlogger ha infatti realizzato un video in cui parla velocemente di tutte le visite da non perdere assolutamente quando si va a Napoli, e come ottimizzarle per un viaggio di soli tre giorni
Primo giorno pizza e quartieri spagnoli
Primo giorno a Napoli e assolutamente bisogna andare a visitare i quartieri spagnoli, dove i murales di Maradona fanno da sfondo alla passeggiata. Dopo un passaggio sul lungomare, si passa alla pizza di Ciro Cascella, dove va assolutamente assaggiata la Margherita 3.0
Il secondo giorno prevede una buona colazione da Attanasio con le sue sfogliatelle, per poi andare a San Gregorio Armeno dove visitare le attrazioni più in vista come la Napoli sotterranea, il Cristo Velato, il Chiostro di Santa Chiara e il Duomo. Poi Piazza Plebiscito passando per Via Toledo e infine cena alla trattoria da Nennella.
Anche Napoli vanta un primato mondiale
Terzo giorno colazione con zeppole e sfogliatella, e poi una bellissima visita culturale alla galleria borbonica e il teatro San Carlo, il più antico teatro dell’opera del mondo. Affacciato sull’omonima via e, lateralmente, su piazza Trieste e Trento, il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea. Il Teatro San Carlo è stato inserito dall’UNESCO tra i monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità. Dopo questa visita, immancabile il pranzo con la pizza a portafoglio di Vincenzo Capuano.
Se resta tempo poi, il pomeriggio vale la pena prendere la metro e recarsi alle catacombe di San Gennaro, disposte su due livelli non sovrapposti, entrambi caratterizzati da spazi estremamente ampi, a differenza delle più famose catacombe romane. Questo grazie alla lavorabilità e alla solidità del tufo. Il nucleo originario delle Catacombe di San Gennaro risale al II secolo d.C. Si tratta, probabilmente, del sepolcro di una famiglia gentilizia che poi donò gli spazi alla comunità cristiana.