Se vai a Salerno non commettere MAI questo errore | Non te lo ha mai detto nessuno: solo così risparmi una fortuna
Spesso messa a paragone negativo con Napoli, Salerno è invece una cittadina campana che vanta una storia importante e ha regalato eredità imponenti ai posteri
A livello di turismo, anche, Salerno ha dovuto spesso fare i conti il gap di popolarità con le costiere amalfitana e cilentana. Negli ultimi trent’anni, però, la città di Salerno è riuscita dapprima a ritagliarsi uno spazio autonomo e poi ad accrescere la sua fama turistica.
In questo è stata molto aiutata da un’imponente opera di trasformazione urbana che ha toccato soprattutto il litorale, a cominciare dal porto. La riqualificazione della cittadina ha dunque provocato una rinascita della attività turistica che ha portato a individuare una serie di cose che si devono fare assolutamente.
Il Duomo cittadino intitolato all’apostolo Matteo, che solitamente apre le visite a Salerno, risale all’XI secolo La Cattedrale di Salerno si staglia come un quadriportico che compare dopo il portale d’ingresso e da cui, poi, si accede all’interno dell’edificio. La Cattedrale di San Matteo merita una visita anche all’interno a cominciare proprio dalla cripta in stile barocco in cui sono custodite le spoglie del santo. Menzione dovuta, infine, anche per la torre campanaria che spicca sul lato sud del quadriportico.
Tipica anche Via dei Mercanti, fin dal Medioevo principale arteria di comunicazione del centro storico cittadino. Anticamente nota come Drapparia, perché vi si vendevano principalmente tessuti, via dei Mercanti è lunga circa un chilometro e larga cinque metri. Ai due lati della strada si susseguono numerose attività commerciali e palazzi rinascimentali, tra cui Palazzo Pinto, al cui interno è ospitata la Pinacoteca Provinciale.
Da non perdere la Pinacoteca Provinciale
La Pinacoteca Provinciale è un’altra tappa obbligata di una visita a Salerno, ospitata a Palazzo Pinto. Un luogo appartenuto a una famiglia di origine iberica di cui vi è traccia ininterrotta in città dal 1200 fino agli inizi del ‘900.
La pinacoteca offre uno spaccato della temperie artistica di Salerno; e oltre alle sezioni dal Quattrocento al Settecento e Salernitani e Costaioli, ce n’è una terza dedicata agli Artisti Stranieri che con le loro opere hanno maggiormente dato risalto e fama sia alla città che alla vicina Costiera Amalfitana.
Giardino della Minerva, un vero gioiello
Assolutamente da non perdere il Giardino della Minerva, poco distante dal Duomo e da Via dei Mercanti, è un pezzo importante della rinascita di Salerno. Fu in questo giardino che Silvatico portò avanti i suoi studi sulle piante officinali lasciando ai posteri un dizionario di botanica, l’Opus Pandectarum Medicinae.
La sua consultazione ha rappresentato una traccia preziosissima per tentare di realizzare, centinaia di anni dopo il primo, un giardino che abbinasse storia e modernità. Ma allora cosa non andrebbe fatto a Salerno? Un weekend è più che sufficiente per visitare la città. Quindi, per chi consiglia di stare circa una settimana, non sembrerebbe essere così necessario.