Campania, è sempre più emergenza medici: ecco le figure che mancano
Il capo della direzione generale per la tutela della salute Antonio Postiglione ha lanciato l’allarme in merito all’incresciosa situazione
La situazione dei medici in Italia sta diventando sempre più complicata. Ormai reperire dei dottori (a prescindere dagli ambiti) sta diventando sempre più difficile. Tutto ciò si riflette perfettamente anche in Campania, dove è ormai stato toccato il punto di non ritorno.
Purtroppo infatti oltre ai bandi che vanno sempre più deserti, bisogna fare i conti con delle dinamiche ancor più sconfortanti e che allo stato attuale sembrano davvero difficilissime da risolvere.
A parlarne è stato anche il capo direzione generale per la tutela della salute e il coordinamento del sistema sanitario regionale Antonio Postiglione, che ha svelato uno scenario a dir poco inquietante.
Ecco nello specifico tutte le carenze mediche con cui deve far fronte in questa fase la nostra regione. Spazio anche alle contromisure che sono state attuate, ma che al momento non hanno avuto chissà che successo.
I numeri di una situazione sempre più critica
Nel dettaglio mancano 222 medici di famiglia, oltre 750 guardie mediche e 35 pediatri di libera scelta. Per quanto concerne le guardie mediche di recente sono stati attribuiti appena 36 posti. Praticamente una miseria.
Passando ai medici di famiglia Postiglione ha spiegato che su 399 iscritti nelle graduatorie che sono stati convocati a Napoli tra il 3 il 4 settembre scorsi ben 222 hanno rifiutato l’incarico. Per coprire i posti vacanti le Asl dovranno quindi avviare delle procedure straordinarie di assunzione per poter sopperire a queste carenze.
Le prospettive future poco incoraggianti
Il peggio però a quanto pare deve ancora venire. Per il 2025 sono previsti addirittura dei peggioramenti e non solo in Campania. Secondo Luigi Sparano sindacalista dei medici di base, il prossimo anno il numero di posti vacanti tra i medici di base sarà addirittura triplicato. Di fatto si vedrà l’effetto dei pensionamenti di coloro che hanno iniziato a svolgere la professione negli anni ’80.
A confermare l’allarme ci ha pensato anche la direzione sanitaria regionale e secondo Postiglione l’età media del personale medico convenzionato si allungherà sempre di più in tutto il paese. Uno stallo da cui si può uscire secondo i pareri di chi vive questo mondo solo aumentando le remunerazioni visto che in Italia gli stipendi dei medici sono mediamente molto più bassi di quelli del resto d’Europa. Tutto ciò si traduce in un’assistenza medica sempre più scarsa con i pazienti che spesso e volentieri sono costretti ad affidarsi alla sanità privata.