Pagani, sparatoria contro l’abitazione di un imprenditore: si ipotizza l’utilizzo di un kalashnikov
Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto per cercare di capire le cause che hanno portato al brutale episodio
La violenza nel mondo è ormai sempre più tangibile oltre che agghiacciante. Guerre interminabili e femminicidi sono solo le punte di un iceberg che sta diventando di giorno in giorno più grande e ormai difficile da sciogliere.
Anche a livello locale gli episodi non mancano. Alcuni hanno dei connotati che lasciano in dote oltre che ad un lecito spavento, anche tanti dubbi su come sia possibile che nel 2024 viga ancora cotanta anarchia.
Non fa eccezione in tal senso l’area del salernitano dove al pari di altre località di tanto in tanto si torna a fare i conti con dei fatti che non hanno nulla a che vedere con le logiche umane. Uno salto nel far west, che però non ha nulla di cinematografico.
Andiamo quindi ad analizzare uno degli ultimi casi avvenuti per capire anche fino a che punto può spingersi la brutalità umana in quest’epoca storica in cui i determinati valori sono sempre più in disuso.
La ricostruzione dell’inquietante avvenimento
Il teatro dell’accaduto è Pagani dove nella notte tra giovedì e venerdì scorso è andato in scena un vero e proprio raid contro la dimora di un noto imprenditore della zona situata in via Migliaro. Colpiti gli immobili situati all’interno della proprietà e le due auto parcheggiate.
Come da prassi sono partite subito le indagini del caso volte a ricostruire la vicenda. Stando alle prime analisi sembra molto probabile che sia stata utilizzata un’arma da guerra, forse addirittura un kalashnikov.
Le prime ipotesi vagliate dagli inquirenti
Sarebbero stati almeno una decina i colpi esplosi. L’imprenditore però pare non sia riuscito a fornire elementi utili ai carabinieri, che al momento non hanno idea su chi possa aver compiuto un atto così barbaro e spaventoso. L’uomo già noto alle forze dell’ordine infatti non ha subito nessun genere di minacce in questa fase. Alla luce di quanto accaduto non si può escludere nessuna pista.
Dall’avvertimento al fatto privato fino ad arrivare ad un presunto collegamento con dei contesti di criminalità organizzata sono varie le ipotesi. Un grosso aiuto potrebbe arrivare dalla visione delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza oltre che da alcuni potenziali testimoni. La procura di Nocera Inferiore nel frattempo continua il suo lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto e per scongiurare ulteriori avvenimenti simili.