Salernitana, clamoroso dietrofront: Iervolino non vende e rilancia il progetto granata
L’amministratore delegato Maurizio Milan ha fatto il punto sulla situazione del club campano rivelando una sorprendente novità
Gli ultimi mesi in casa Salernitana sono stati a dir poco tumultuosi. Dalla retrocessione in Serie B passando alla possibile vendita alla Brera Holdings fino ad arrivare alle dimissioni di Sottil dopo pochi giorni dalla firma del contratto.
L’arrivo di Martusciello in panchina ha dato sicuramente un po’ più di serenità e stabilità all’ambiente, ma al contempo i risultati al momento latitano. La formazione granata con appena 8 punti è molto più vicina alla zona retrocessione rispetto a quella promozione.
In attesa di una seria svolta in campionato, l’amministratore delegato Maurizio Milan intervistato dal quotidiano Il Mattino ha voluto chiarire una volta per tutte la situazione della compagine granata.
Al contrario di quanto in tanti potessero pensare, il dirigente ha chiuso le porte ad una cessione societaria. Anzi, ha rilanciato le ambizioni di Iervolino, che seppur in questa fase si sia fatto un po’ da parte, resta comunque il proprietario.
Il “ritorno ” del patron Danilo Iervolino
A tal proposito Milan ha confessato che presto Iervolino tornerà allo stadio e che non è per niente disinteressato alle dinamiche della squadra sia per quanto concerne il rendimento in campo sia per quanto riguarda l’aspetto gestionale.
Inoltre ha rivelato che a breve ci sarà un incontro per varare un nuovo piano industriale triennale e non per vendere il pacchetto di maggioranza. L’interesse di altri imprenditori è stato reale, ma alla fine non si è concretizzato nulla visto che le proposte ricevute non sono state ritenute all’altezza del valore della Salernitana.
Il nuovo progetto della Salernitana
Secondo Milan un altro elemento che testimonia la volontà di rilanciare le proprie ambizioni è l’investimento realizzato la scorsa estate dalla proprietà, che ha messo sul piatto 15 milioni di euro oltre ai 25 milioni di euro derivanti dal paracadute per le retrocesse. A ciò va aggiunto il monte ingaggi da quasi 20 milioni di euro, che per la B è un vero e proprio lusso.
Il tutto per cercare di costruire una squadra fin da subito competitiva per il torneo cadetto con l’auspicio di rimanerci il meno possibile. Nel calcio però contano anche le idee e non solo i soldi spesi. Al momento il piano di rilancio non sembra trovare ancora riscontri. Come ribadito dall’amministratore delegato ci vorrà del tempo per riemergere in maniera definitiva.