Amanti delle polpette, unitevi | Solo ad Avellino mangiate le migliori: TOMACELLE per tutti: ecco la ricetta segreta
Sei un grande amante delle polpette? Allora non farti sfuggire queste. Gustati le miglior tomacelle ad Avellino.
Quando eravamo piccini, le nostre mamme e soprattutto nonne, per prenderci per la gola con semplicità, ci preparavano un buon piatto di polpette, che sono molto semplici da preparare e non comportano l’acquisto di ingredienti costosi, dato che solitamente, quelli che qui ci serviranno, li abbiamo tutti a disposizione nelle nostre dispense.
Esse inoltre, risolvono il problema di un pasto. Essendo pure belle calde, dorate e croccanti sono l’ideale per scaldare il pancino. Se poi le accompagneremo a del buon purè, toccheremo il cielo con un dito. Per i più salutisti meglio invece dell’insalata mista. Inoltre potremo anche servirle durante un’apericena in compagnia dei nostri amici, da gustarsi tra una chiacchiera e l’altra.
In ogni caso ce ne sono alcune particolarmente gustose che vi lasceranno senza parole e che sono preparate soprattutto nella splendida città di Avellino. Parliamo delle tomacelle che non sono altro che polpette e base di frattaglie di maiale. In tempi antichi venivano preparate in concomitanza proprio con l’uccisione di questo animale.
Altro ingrediente base per loro è il rafano, che altro non è che una pianta erbacea perenne, conosciuto per lo più con il nome di barbaraforte. È una fonte molto ricca di componenti bioattivi, tra cui i glucosinolati e gli isotiocinati. Oltre a loro, per prepararle nella quiete delle nostre cucine, avremo bisogno di formaggio grattugiato, uova intere, sale e olio extravergine di oliva possibilmente di qualità.
Tomacelle, la ricetta della tradizione
Per quanto concerne il rafano, dovremo utilizzare la radice, mentre del maiale, rene, cuore e lingua, oltre che il peritoneo. Andiamo ora con il procedimento. Iniziamo a selezionare le frattaglie, quindi bollirle e tritarle in modo molto fine. Adesso compattiamole e compiamo i classici gesti che mettiamo in atto quando vogliamo creare le classiche polpette. La ricetta ce la dona Avellino Today.
Ergo, uniamo al trito di frattaglie di maiale e tutti gli altri ingredienti citati, tranne il peritoneo di maiale. Ora lavoriamo con le mani, leggermente inumidite il composto, con il preciso obiettivo di trasformarlo in polpette schiacciate. Prendiamo il peritoneo che abbiamo messo da parte e tagliamolo della misura di un palmo. Stendiamolo sulla piano da lavoro e mettiamoci una sola cucchiaiata di impasto al centro.
Gli step finali e le varie modalità di cottura
Ora leghiamo ciascuna polpetta, seguendo la forma di un fagottino con della spago da cucina e andiamo con la cottura. Abbiamo più chance, optando per la padella, la brace oppure al forno. In ogni caso il risultato sarà fantastico, ma badate che siano sempre dorate e croccanti e mai sbruciacchiate.
Inoltre, se puntiamo alla versione fritta, ricordiamoci che, secondo l’antica tradizione, deve avvenire nella sugna. Altro non è che un grasso alimentare e animale, esattamente come lo strutto, derivato dal maiale. La sugna però è estratta dalla zona surrenale intestinale e non, come lo strutto, che invece è creato da una fusione di lardo e scarti.