‘Ci state prendendo in giro’: migliaia di docenti scendono in piazza | Lo Stato sotto accusa, ZERO EURO in busta paga
La classe docente italiana si sente sotto scacco e soprattutto presa in giro dalle istituzioni, ed è difficile darle torto
Tutta “colpa” della carta del docente, il bonus che ormai da una decina d’anni il Governo ha messo a disposizione dei professori per dar loro la possibilità di seguire corsi di autoformazione e aggiornamento.
Del resto la cultura si aggiorna, la storia si arricchisce di eventi e la scuola (in teoria) si evolve. E per questo motivo anche i docenti hanno necessità e obbligo di essere più formati che mai. Devono essere al passo coi tempi, e soprattutto informati sui nuovi avvenimenti e sugli aggiornamenti.
Finora, il bonus docenti che è stato assegnato grazie proprio alla carta del docente, è stato di 500 euro annui spendibili nel corso di due anni consecutivi. Ragion per cui i professori hanno avuto la possibilità di accedere a dei corsi di aggiornamento senza doverci rimettere di tasca propria.
Ma esaurita l’erogazione del bonus 2023-2024, e annunciata quella dell’anno scolastico 2024-2025, sono nati i problemi. All’inizio di ottobre, infatti, i docenti ancora non si sono visti accreditare i soldi a loro dovuti per la stagione in corso.
Le difficoltà dei docenti per il mancato accredito
Il tardato (o mancato) accredito della cifra spettante per la carta dei docenti sta mettendo in seria difficoltà quei professori che hanno già aderito a programmi di aggiornamento professionale. Hanno indispettito anche quelli che pur non avendo ancora acceso abbonamenti e iscrizioni, sono in attesa del loro accredito
Tanto che molti di loro stanno pensando di scendere in piazza per protestare contro l’iniquità del trattamento da parte del Governo. Vogliono chiedere quanto loro spetta di diritto così come stabilito dalla legge. Anche perché ad oggi, non solo l’erogazione non è avvenuta, ma nemmeno è stata data una spiegazione sul motivo del mancato pagamento.
Brutte notizie all’orizzonte
Tra l’altro succede che all’orizzonte ci sono anche altre brutte notizie. Pare infatti che dei 500 euro finora erogati ai docenti, ben 75 euro saranno decurtati dal versamento pro capite messo in preventivo da parte del governo. Probabilmente, visto che da quest’anno è stata prevista la decurtazione del bonus, ma la cifra non è stata ancora ufficializzata, è questo il motivo del ritardo nel pagamento.
Ciò detto, la scuola è già iniziata da almeno 3 settimane e ancora molti docenti non sono stati approvvigionati del loro bonus. Invece, d’altro canto, è stato chiarito che i supplenti non avranno diritto al bonus.