Sagra del Cinghiale e della Castagna a San Potito Ultra: date e dettagli dell’evento clou dell’Irpinia
In tutta la provincia di Avellino è altissima l’attesa per la 26edizione della sagra in programma a San Potito Ultra. Ecco quando si terrà
Il mese di ottobre è da sempre quello in cui si tengono la maggior parte delle sagre in Campania. D’altronde l’autunno favorisce la produzione di diversi generi alimentare e nel nostro territorio sono diverse le eccellenze da poter gustare.
Le più caratteristiche sono quelle che si tengono nei piccoli paesi che solitamente si animano proprio in queste occasioni. Di fatto la gente che vive in questi posti vive tutto l’anno per l’organizzazione di questi eventi con l’auspicio di poter far apprezzare a chi viene da altre parti la propria produzione.
Tra le tante una che merita una menzione particolare è la Sagra del Cinghiale e della Castagna che si terrà a San Potito Ultra (paese di poco più di 1.000 anime) in provincia di Avellino. Un appuntamento diventato ormai fisso e giunto alla sua 26esima edizione.
Si tratta di un’occasione unica per immergersi nella cucina e nei sapori dell’Irpinia, terra che in termini culinari non ha nulla da invidiare a nessuno. Anzi è probabilmente una delle tradizioni più rinomate dell’intera Campania.
Sagra del Cinghiale e della Castagna: le date e le prelibatezze da gustare
Chiunque volesse presenziare può farlo dal’11 al 13 ottobre 2024. I visitatori potranno deliziarsi con piatti a base di cinghiale e di castagne, che sono tra i prodotti simbolo di quest’area. Ma non ci saranno solo leccornie salate.
Infatti non mancheranno i dolci tipici locali (tra cui anche quelli preparati con le castagne) e per chi ama lasciarsi andare ad un bel bicchiere di vino la scelta e ampia sia in termini di quantità sia in termini di qualità.
Non solo cibo: gli altri momenti di aggregazione e condivisione dell’evento
Durante le tre giornate in cui sarà allestita la sagra ci sarà spazio anche altri eventi collaterali come spettacoli musicali e altre performance dal vivo. Un modo per riscoprire l’aggregazione e la tradizione tipica dai paesini. Tutti valori che purtroppo la società moderna sta pian piano dilapidando.
Insomma, stare insieme mangiando, bevendo e cantando. Non si può desiderare nulla di meglio. Dunque per chi si trova in zona e anche una bella opportunità per fare qualcosa di diverso e magari scoprire qualche preparazione mai contemplata prima. D’altronde queste ricorrenze lasciano in dote anche una buona dose di cultura culinaria.