‘A Natale si mangia così’: in Campania non accettano scuse | 10 piatti tipici della tradizione regionale: anche una new entry inattesa
Che cosa prevede un tipico menù natalizio nella splendida Campania? La risposta in 10 piatti.
Le vetrine di molti negozi, ma soprattutto i loro interni, sono già invase da addobbi natalizi, ma in molti casi si attende ancora qualche settimana per esporle, visto che a fine mese si festeggerà Halloween. Una festività americana che, da tempo, la fa da padrona anche nel nostro Paese. Grandi e piccini si divertono molto in quell’occasione.
In ogni caso le festività natalizie che poi, guardando il calendario, non sono lontane, anche se siamo adulti, tendono a farci tornare un po’ bambini. Il fanciullino di pascoliana memoria si fa sentire e speriamo di avere più tempo da dedicare ai noi stessi e i nostri cari. Un momento di autentica e vera condivisione, e non parliamo dei Social, è quello dei pasti in comune.
E che cosa c’è di meglio che farlo con piatti creati da noi stessi, mettendo le mani in pasta? E se poi fanno parte della tradizione culinaria, è davvero il top. Tuttavia, sapete quale sia la top ten per la vigilia e il sacro Natale da trascorrere in famiglia? Allora ve la riveliamo noi. Per prima cosa diciamo che pasti e cene in Campania sono sempre molto sontuosi. Tutto questo ce lo rivela Giallo Zafferano.
Lo sono anche durante quelli dalla domenica e, dunque, durante le festività Natalizie lo sono ancora di più. Partiamo dall’antipasto, che apre le danze in modo trionfale. Solitamente non mancano mai sulle tavole, anche per la gioia dei bambini, le pizzelle, che possono essere fritte nell’olio ed essere poi ricoperte di salsa di pomodoro o cavolfiore e baccalà.
Dall’antipasto al dolce
Il primo piatto principe è la minestra marinata, che è anche il più antico e diffuso in tutta la Campania. Qui il mix di carne e verdure è davvero al massimo e. per chi per chi ama il riso, ecco il mitico sartù. Parliamo dii un timballo farcito con polpettine, salsicce, piselli, uova sode, mozzarella, fegatini e ragù alla napoletana.
Passiamo ora ai secondi, dove il principe di essi è il fantastico capitone fritto, oppure in umido. Immancabile poi come contorno la classica insalata di rinforzo, preparata con cavolo lessato, acciughe, olive verdi e nere, piccoli peperoni rossi, gialli e verdi e giardiniera. Il condimento? L’aceto.
Ultimi piatti della tradizione
Per chi ama il pesce di può partire con un polpo all’insalata e alici marinate, per proseguire con spaghetti alle vongole, a cui aggiungere il già nominato capitone, oppure una spigola o orata all’acqua pazza. Non possono poi mancare i dolci, il cui simbolo massimo, se ricordiamo la cucina campana per antonomasia, sono gli struffoli.
Piccole palline di pastafrolla aromatizzate con liquore all’anice e scorza di agrumi. Queste ultime vengono fritte, ricoperte di miele, frutta candita e confettini colorati o argentati. Tuttavia, da molti anni a questa parte, sui piatti napoletani non mancano i mitici tortellini in brodo, presi a prestito dall’Emilia Romagna.