Tutti amano la pizza di Napoli, ma il VIOLETTO non scherza affatto | In pochi conoscono questa bontà: da leccarsi i baffi
Pizza, non è solo lei l’eccellenza della Regione Campania. Il violetto è fantastico. Di che cosa si tratta?
Se pensiamo alla splendida città di Napoli, in particolare e, in linea generale, della Regione Campania, la prima cosa che ci verrà in mente, è una fumante pizza margherita. Di certo, se avremo la ghiottissima possibilità di trascorrerci qualche giorno lieto, non potremo non gustarcene almeno una in santa pace.
Lo potremo fare in tantissime pizzerie, ove è anche fattibile assaporare pure squisiti antipasti, per lo più fritti e, per gli amanti del pesce, sarà possibile anche effettuare grandi scorpacciate ittiche. Tuttavia anche i dolci sono sempre degni di nota, soprattutto quelli che si preparano per il Santo Natale, che, calendari e agende alla mano, non è poi così lontano.
Ci sono pure delle squisitezze che non sono note ai più, specialmente per coloro che vivono l0ntanti, che, non conoscono tali autentici peccati di gola. Pertanto vorrebbero conoscerli e, una volta fatto ciò, non ne potranno più fare a meno. Se parliamo del violetto, in tanti, spinti da autentica curiosità, vorranno sapere di che cosa si tratta.
La prima cosa che ci viene in mente è il colore viola, che quest’anno va anche molto di moda. In effetti esso è presente in questo alimento, anche se non in modo precipuo, dal momento che riguarda solo alcune sue sfumature che, tuttavia, non possono e non devono passare inosservate.
Una grande attrazione culinaria che non è la pizza
La raccolta di questo alimento, viene effettuata dal mese in corso, ovvero ottobre, fino a novembre, nonché da inizio primavera, quindi marzo, fino al mese di maggio. In tal caso però si parla di varietà altamente fiorenti. La sua origine affonda direttamente, come ci svela la Fondazione Slowfood, le sue radici in epoca romana.
Inoltre iniziamo a rivelare che si tratta di un ingrediente particolarmente versatile, che potremo utilizzare con disinvoltura in numerosi piatti, che spaziano dall’antipasto al secondo, sia di carne che di pesce, o da solo. Inoltre è strettamente connesso alla festività di Pasqua, quando viene servito arrostito alla brace. Ora siete pronti a sapere di che cosa si tratta?
In che cosa consiste il violetto?
Del carciofo violetto, conosciuto anche come quello delle divina Castellamare, che altro non è che un sottotipo della varietà ben più conosciuta del romanesco. Da essa si differenzia per il periodo di fioritura anticipata e per il colore. Esse sono verdi con le poco fa citate sfumature di colore viola.
In particolare pare che la sua nascita sia da annoverare, oltre che nella già citata epoca romana, in una frazione di Castellamare di Stabia, ovvero Schito, che era nota per la sublime arte dell’orticoltura. Altra sua caratteristica è la particolare tecnica culturale associata a tale carciofo, che lo aiuta a proteggerlo dagli acuti raggi del sole, rendendolo particolarmente tenero e chiaro.