‘Questo tonno è inquinato’: non comprarlo MAI più | Hanno comunicato poco fa il lotto da buttare nella pattumiera
I cibi in scatola che si trovano sugli scaffali del supermercato sono estremamente controllati e sicuri, ma siamo certi della loro provenienza?
Anche se i cibi del supermercato, o comunque tutti i cibi inscatolati, in teoria sono molto controllati. Non dovrebbero riservare brutte sorprese, è sempre bene effettuare i dovuti controlli per evitare di incappare in qualche cibo avariato. Certo si tratta di casi limite, ma a dirla tutta anche se i cibi sono sicuramente buoni e non guasti, è sempre possibile capire se ci fanno bene o male.
Il come è presto detto. Guardando alcuni codici che sono riportati sulle confezioni ci “parlano” della sua provenienza, un dato importantissimo per capire cosa stiamo mettendo a tavola.
Non solo per i legumi in scatola e per le verdure in busta ma ci sono moltissimi altri cibi, soprattutto quelli conservati sott’olio, che oltre a necessitare di una conservazione molto attenta, è importante che ci “dicano” da dove provengono.
Ne è un esempio lampante il tonno. Uno degli alimenti più “incriminati” che si presenta sulle nostre tavole. Essendo un pesce, infatti, non è esente dalle preoccupazioni dei consumatori circa la sua provenienza, che si premurano di sapere da quale mare è stato pescato e soprattutto se questo mare è inquinato.
Come verificare la provenienza del tonno
C’è da dire che le aziende produttrici di tonno in scatola sono molto “trasparenti” sulla provenienza delle carni che vengono inscatolate e commercializzate nei supermercati. Tra i vari codici che sono presenti sul cartone di imballaggio, infatti, presentato un codice che risponde all’indicazione “dettagli sulla zona di pesca“.
Si tratta di un numerino che viene preceduto dalla lettera P maiuscola, ed a seconda della provenienza riporta un numero diverso. Alcuni codici sono più graditi di altri in quanto, indicando diversi mari, si può capire se la provenienza è una distesa di acqua inquinata o meno.
Mari inquinati e “codici rossi”
Attenzione dunque ai codici riportati sulle scatole, come riportato dalla pagina Instagram di reset_energia. Il P27, che si riferisce all’Atlantico Nord-Orientale, il P61 e P71 che si riferiscono rispettivamente all’Oceano Pacifico nord e centro occidentale, risultano essere i mari più inquinati e quindi “codici rossi” per l’identificazione del tonno.
Al contrario, i migliori risultano essere il P81 – Pacifico Sud Occidentale, il P51 Oceano Indiano Occidentale, il P57 Oceano Indiano Orientale, ed il P77 Pacifico Orientale centrale.