Niente da fare per Napoli, la TARANTELLA ha origini ben diverse | Qui se ne vantano da sempre: siamo sempre al Sud
La tarantella è uno dei tanti balli del folclore meridionale italiano, in particolare della zona di Napoli dove si dice che sia nata. Ma c’è chi ne rivendica la paternità
Stando infatti a quanto riporta Wikipedia, la tarantella avrebbe origini diverse dalle tanto decantate origini napoletane: la tarantella napoletana infatti sarebbe quella che ha ricevuto una codificazione colta (XIX secolo) che ha in parte tradito lo spirito del folklore originario, ha attratto l’interesse della musica classica e ha reso la tarantella un simbolo dell’Italia in tutto il mondo.
Ma la vera tarantella, secondo l’enciclopedia online Wikipedia, sarebbe nata in un’altra città, che si trova comunque nel Sud Italia ma che nulla ha a che vedere con le origini partenopee del capoluogo campano. Le fonti storiche sono tante e sono molto contraddittorie, quindi non è facile stabilire con certezza dove si trovi la verità.
La prima fonte storica risale ai primi anni del XVII secolo e sin dal suo primo apparire il ballo è legato al complesso e rituale fenomeno del tarantismo. Mentre conosciamo alcuni motivi sei-settecenteschi di tarantella, non è possibile conoscere con sicurezza le forme coreutiche di quei secoli per mancanza di notazioni coreografiche dell’epoca e riferibili alle classi popolari che praticavano tale danza.
Il nome “tarantella” deriva da “taranta”, termine dialettale delle regioni meridionali italiane per designare la Lycosa tarentula, un ragno velenoso diffuso nell’Europa meridionale. In quelle zone il ballo della tarantella è in parte legato alla terapia del morso della tarantola. La tradizione affidava al veleno di questo ragno effetti diversi, a seconda delle credenze locali: malinconia, convulsioni, disagio psichico, agitazione, dolore fisico e sofferenza morale.
Ecco dove originerebbe la tarantella
Originatasi probabilmente nella provincia di Taranto, nel XIX secolo la tarantella è divenuta uno degli emblemi più noti del Regno delle Due Sicilie e il suo nome ha sostituito i nomi di balli diversi preesistenti di varie zone dell’Italia meridionale, diventando così la danza italiana più nota all’estero.
La diffusione di moda del termine spiega il fatto che oggi vari tipi di balli popolari e musiche da ballo recano il nome di “tarantella”. Di certo la versione “napoletana” è quella più conosciuta al mondo anche se ci sono fonti che la collocano come nata in terra pugliese.
Come si balla la tarantella
La tarantella napoletana, almeno nella sua forma moderna e «nobilitata» dall’arte, si esegue su un tempo composto, più spesso binario, molto vivace, con accenti distribuiti, per ogni gruppo di quattro battute, sui tempi forti di ognuna di esse e sul tempo debole della terza; un ritmo ricorrente e caratteristico, comune ad altri balli italiani, prevede la figurazione ripetuta quarto-ottavo.
Non è inusuale trovare ancora oggi rappresentazioni di questo ballo nella messa in scena di spettacoli che hanno come tema ricorrente quello delle popolazioni del Sud Italia.