In provincia di Caserta sono tutti matti per ‘E PALLE ‘E SAN PAULO | Le avrai già mangiate ma non conoscevi il vero nome
Le chiamano così nella splendida città di Caserta e in provincia. Di certo le hai già assaggiate ma non sapevi il loro nome.
Città che vai, se non proprio paese, e piatto tipico che trovi, da gustarti a pieni polmoni. Tuttavia può capitare che in realtà lo conosci già e lo hai assaggiato più volte nella vita, magari proprio ieri a cena coi tuoi cari. Lo chiamavi però con altro nome. Tuttavia possono anche esserci delle varianti negli ingredienti.
Il nome qui ti strapperà un sorriso, il che, con la grande crisi che serpeggia nel nostro Paese, è una gran cosa per il tuo benessere in linea generale. Inizialmente comincerai a chiederti da che cosa deriva il suo nome e che cosa ci azzecca San Paolo. Tuttavia facciamo piccoli e doverosi passi indietro.
La vicenda terrena di Saulo, che poi diventerà Paolo di Tarso, è molto particolare. Tra l’altro la prima testimonianza che accerti il passaggio del Santo, riguarda la città di Pozzuoli, successivamente lui si diresse a Roma. Per arrivarci però, la tradizione ci narra che Paolo attraversò quello che corrisponde oggi al territorio di Aversa, mentre predicava la parola del Signore.
E così, per festeggiare in maniera degna il Santo, oltre a una splendida processione, si cucina la specialità della quale stiamo parlando. Tutto ciò avviene esattamente il 25 gennaio, che è la giornata della conversione di San Paolo, che è il patrono della città di Aversa. In ogni caso non si conosce il reale motivo per cui in questo paese si cucini questa pietanza, che mamme, nonne e zie preparano con infinito amore.
Palle di San Paolo, che ci azzeccano con il Santo?
Chiaro che ora è grandissima la curiosità di sapere in che cosa consiste in questo piatto. Cominciamo con il dire che non si tratta di un primo ma di un secondo che, nei giorni di festa, viene servito dopo le lasagne. Diciamo che per prepararle vi serviranno carne macinata, pane raffermo, uovo, pepe nero, sale, zucchero, uvetta, pecorino, pinoli e olio extravergine di oliva.
Vi sveliamo inoltre che dovrete mettere le mani in pasta e dedicarvi alla frittura perfetta e dorata, nonché ad alcuni tempi di riposo. Dopo avervi dato tutte queste informazioni, è facile che nella mente di tantissimi di voi, nasceranno alcune ipotesi e fra di esse figurerà quella vincente e che vi farà venire l’acquolina in bocca.
Che cosa sono esattamente
Sì, le palle di San Paolo sono semplici polpette di carne e pane raffermo, rese più golose dalla presenza di formaggio pecorino, nonché di uvetta, che tuttavia può essere solo aggiunta a piacere. La lista completa degli ingredienti, con relativa ricetta, ce la svela Giallo Zafferano. Il blog sottolinea la fondamentale importanza, una volta pronte, di servire le speciali polpette belle calde.
Tutto questo però dopo aver avuto la premuta di eliminare l’olio in eccesso, tramite la posatura sopra a della carta assorbente da cucina. Capite dunque bene che non differenziano tantissimo da quel piatto che fa parte in linea generale della tradizione culinaria italiana e che, soprattutto le nostre care nonne, amavano prepararci nei giorni di festa, magari aggiungendoci del sugo di pomodoro.