Scuola, pensionamenti anticipati in aumento nel salernitano: i motivi della fuga dei docenti
Andiamo a scoprire cosa c’è alla base di questo trend sempre più preoccupante e che sta rendendo la realtà scolastica sempre più complessa
Intraprendere il percorso per arrivare all’insegnamento è diventato abbastanza difficile al giorno d’oggi. Al contempo con un po’ di perseveranza si può arrivare a coronare questa aspirazione.
I giovani che si approcciano a questo mondo possono infatti contare sull’uscita di diversi insegnanti datati che hanno fatto tutta una carriera tra i banchi di scuola. Soprattutto negli ultimi anni questo trend ha preso ancora più forma.
Focalizzandoci sulla provincia di Salerno come riportato da Il Mattino sono in costante aumento i professori che richiedono il pensionamento anticipato. Lo scorso 21 ottobre sono scaduti i termini per presentare la domanda di pensionamento per docenti e ATA e i risultati la dicono lunga su come si sta evolvendo la situazione.
Chiaramente ci sono diversi motivi che stanno portando coloro che hanno esercitato la professione per tanti anni a compiere questa scelta che di primo impatto può sembrare abbastanza pesante. Ecco tutti i numeri e i particolari a riguardo.
Quanti insegnanti hanno chiesto di uscire anticipatamente dal lavoro nel salernitano
Andando nello specifico nel salernitano sono 176 gli insegnanti che hanno presentato la richiesta di pensionamento anticipato avvalendosi di Quota 100, 102 e 103. A questi si aggiungono coloro che hanno raggiunto il traguardo di diritto.
Sono circa 400 coloro che nella nostra provincia usciranno dal lavoro al compimento dei 67 anni. Ma ciò che va chiarito è perché è in atto questo boom di pensionamenti anticipati tra gli insegnanti.
I motivi che spingono i docenti verso questa clamorosa decisione
Una risposta in tal senso ha provato a darla Susy Parrillo referente territoriale della UIL scuola di Salerno. Tra le motivazioni ha annoverato la perdita di prestigio sociale, la pressione da parte delle famiglie e anche l’età avanzata. Oltre a coloro che hanno deciso di dire basta con l’insegnamento ci sono anche i prof e i maestri che quest’anno sono rimasti in congedo o in aspettativa. Più di 180 persone hanno optato per questa soluzione.
Insomma, tutte dinamiche che lasciano chiaramente intendere come l’insegnamento sia sempre più faticoso e come la realtà scolastica alla lunga finisca per logorare i docenti. Anche in questo caso la pandemia e tutte le misure restrittive che sono state attuate negli ultimi anni hanno contribuito a complicare un ambiente che già di per sé ha le sue molteplici difficoltà.