8 Dicembre in Campania, tra Napoli e Salerno si tiene un evento unico: FUOCARACCHI | I turisti hanno già prenotato, spettacolo imperdibile
La festa dell’Immacolata è piuttosto sentita nella nostra regione e in una località specifica viene celebrata in modo decisamente curioso
L’Immacolata è la festa che più di ogni altra apre il periodo natalizio. In questa data solitamente si preparano l’albero e il presepe, che si sa nella cultura campana ha una valenza ancor più significativa.
A prescindere da ciò, nella giornata dell’8 dicembre a Napoli e in tutte le altre località della regione ci si lascia andare ad una serie di tradizioni abbastanza caratteristiche, che però non tutti conoscono al di fuori della Campania.
Sono per lo più delle usanze popolari tramandate nel corso del tempo. Accomunano sacro e profano e creano un senso di aggregazione tra le persone del posto oltre che un senso di stupore tra i forestieri che assistono allo spettacolo per la prima volta.
Una delle più celebri e rinomate della provincia di Napoli è quella che si tiene a Castellammare di Stabia ribattezzata con il nome di “fuocaracchi”. Per ovvi motivi geografici è conosciuta anche nella zona del salernitano. Ma cosa ha di così particolare e meritevole di essere menzionata?
La tradizione dei Fuocaracchi a Castellammare di Stabia
La risposta è molto semplice. Come riporta fanpage.it è un evento che lega folklore e religione ed è legato alla pratica del falò. Ogni anno nella notte tra il 7 e l’8 dicembre nei vari quartieri della città vengono accesi dei fuochi in onore dell’Immacolata.
Di fatto nel tempo è diventata una sorta di gara tra i vari rioni di Castellammare, ragion per cui la partecipazione popolare è abbastanza elevata. Ma non è tutto. C’è anche un altro rituale connesso ai “fuocaracchi”, che di fatto lo precede.
Il rito di Fratiell e Surell che precede i Fuocaracchi
Si tratta della tradizione della voce di “Fratiell e Surell”. Questa pratica deriva da una leggenda che ha radici profonde. Secondo la storia popolare durante una tempesta in mare nel 1800, un pescatore a bordo di un peschereccio evitò la tragedia mantenendosi a galla per diverso tempo grazie a un pezzo di legno dell’imbarcazione. Nel frattempo invocava la grazia da parte della Madonna.
A quanto pare questa arrivò visto che l’uomo riuscì a fare ritorno sano e salvo sulla terraferma. Per ringraziare la Vergine il pescatore accese un fuoco radunando i passanti intorno ad esso esortandoli a recitare un Rosario. A quel punto affibbiò loro l’appellativo di “Fratiell e Surell”, che poi è rimasto indelebile nei cuori e nelle mente degli stabiesi.