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Datteri, perché si mangiano soprattutto a Natale? Ad Avellino hanno la risposta giusta | La motivazione è pazzesca

Datteri
Datteri, immancabili sulle tavole natalizie – pexels – salernosera

E’ arrivato il momento delle cene e feste natalizie e sulle tavole arrivano le prelibatezze tipiche di questo periodo.

Panettone, pandoro, torroni e cioccolate, oltre a tante diverse qualità di frutta secca che solitamente si mettono a tavola a Natale, che sono uno sfizio sia dolce che salato.

E’ tipico di questo periodo ad esempio mettere a tavola noci, nocciole, mandorle, pistacchi, e tante altre varietà di frutta secca che si possono gustare sia nella loro versione dolce che nella loro versione salata. Le mandorle ad esempio, sono uno di quei frutti secchi che possono essere gustate sia nella loro versione basica, ossia solo tostate, oppure salate.

Ma anche per esempio pralinate, il che le rende un dolce molto sfizioso, o messe all’interno del cosiddetto croccante, il dolce che si può preparare ad esempio con questi frutti, ma anche con le noccioline americane o le nocciole, che si fa col miele ed è uno dei dolci più buoni del Natale.

Ma il frutto secco che rappresenta il Natale, più di tutti in assoluto, è il dattero. E’ infatti immancabile il piatto di datteri con la ricotta sulla tavola natalizia, o magari di datteri pralinati o ricoperti di cioccolato fondente. Ma dove affonda le radici la tradizione di mangiare datteri a Natale?

Un frutto esotico

Il dattero è il frutto commestibile della palma da datteri, chiamata scientificamente Phoenix dactylifera. È un frutto carnoso, oblungo, lungo da 4 a 6 cm, contenente un “nucleo” allungato, segnato con un solco longitudinale. È un frutto molto energetico.

Il dattero fresco, quando raggiunge la maturità, è un frutto fragile e delicato da trasportare. In parte è per questo motivo che viene essiccato (dal 70% di acqua si arriva al 20%). Il suo valore energetico, da essiccato, è di 287 kcal per 100 grammi. È molto ricco di zuccheri (glucosio, fruttosio e saccarosio).

Cena natale
Il dattero fa parte della tradizione natalizia – pexels – salernosera

Perché si mangia a Natale

Stando a quanto riporta Avellino Today, la tradizione di mangiare i datteri a Natale affonda le sue radici nella storia della nascita di Gesù Bambino. Come detto, il dattero è un frutto molto energetico, e quindi mangiarne uno o due è fonte di energia, zuccheri e può aiutare a sentirsi meglio.

Si dice che Maria, poco prima di partorire, si sentisse molto affaticata e mentre arrivava a Betlemme, presa dalla stanchezza, si poggiò a una pianta di datteri dalla quale caddero tre frutti. Una volta mangiati i tre frutti, Maria si sentì molto meglio, e da qui deriva la tradizione di mangiare i datteri a tavola la sera di Natale.