Pensione anticipata 2025, adesso ci vai con il requisito MELONI | Da quest’anno arriva la svolta, saluta i colleghi

Da quest’anno arriva la svolta per tutti quelli che sognano la pensione anticipata. Ci vai con questo requisito…

In Italia c’è un tema in particolare che da sempre suscita tanto dibattito e anche mal contento, ovvero l’argomento pensioni.

Se si osserva attentamente quello che è successo negli ultimi anni, l’età del pensionamento è progressivamente aumentata in modo considerevole, andando a creare un grosso divario tra le generazioni.

Infatti, per tantissimo tempo la maglia del pensionamento anticipato è stata così larga da permettere in modo quasi indiscriminato a un numero importante di persone di smettere di lavorare quando erano ancora molto giovani.

Questo non ha fatto altro che, congiuntamente al basso numero di lavoratori in Italia e la natalità bassa,  creare un altro numero di pensionati a fronte di un numero esiguo di lavoratori.

Il sistema pensionistico in Italia: novità su pensione anticipata 2025

I problemi non faranno che peggiorare nei prossimi anni se non si trova una soluzione decisiva per quanto riguarda le assunzioni nel nostro paese. Inoltre, difficilmente potrà essere sanata l’ingiustizia generazionale che peserà ancora di più sulle future generazioni (le quali probabilmente non smetteranno mai di lavorare).

Adesso anche il nuovo governo ha deciso di andare a cambiare il sistema per il pensionamento anticipato nel 2025. Andiamo a vedere cosa cambia e quale sarà il requisito per poterci andare. Arriva una nuova riforma per la pensione anticipata con il Governo Meloni che riguarda soprattutto le persone che hanno un sistema contributivo puro, ovvero i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996.

Novità pensione anticipata 2025: requisito indispensabile

Questi infatti hanno utilizzato solo ed esclusivamente il sistema contributivo. In particolare i requisiti di accesso diventano molto più rigidi. Sembra infatti che i lavoratori dovranno avere almeno 64 anni di età e 25 anni di contributi effettivi. Inoltre, l’importo minimo della pensione deve essere pari a tre volte l’assegno sociale (circa 1.616 euro mensili). Le donne con i figli hanno una soglia leggermente abbassata. Inoltre, occorre utilizzare la previdenza complementare per integrare l’importo della pensione.

Dal 2030 il requisito di contribuzione salirà a 30 anni, andando così a riflettere l’aumento delle aspettative di vita. Non una buona notizia per le nuove generazioni che dovranno lavorare ancora più a lungo per poter ottenere finalmente la pensione. Le risorse previdenziali sono sempre più esigue e anni di manovre scellerate hanno portato il sistema quasi al collasso. Purtroppo il sacrificio dovrà essere fatto dai più giovani che dovranno lavorare sempre più a lungo.