Campania, questione terzo mandato, Zaia sostiene ancora De Luca: “Il ricorso del Governo…”

Il presidente della Regione Veneto è tornato sul possibile terzo mandato di De Luca, ma non teme più di tanto le azioni del Governo

Passate le festività natalizie in Campania riprende di nuovo quota la questione del possibile terzo mandato di De Luca. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se l’attuale governatore potrà concorrere ancora una volta alle elezioni regionali.

Tutto gira intorno al ricorso ormai sempre più probabile che il Governo ha intenzione di reclamare contro la legge votata due mesi or sono dal Consiglio Regionale della Campania. La linea di Palazzo Chigi è chiara. Non è detto però che questa azione metta fine alla questione.

Infatti come riportato da salernosera.it anche Luca Zaia, presidente del Veneto sta seguendo la vicenda. Anch’egli infatti vorrebbe provare a candidarsi per la terza volta e quindi ciò che accadrà in Campania potrebbe tornagli utile.

Il presidente veneto però è piuttosto tranquillo e si è mostrato fiducioso in merito. D’altronde la calma è da sempre una delle sue principali prerogative che lo ha portato ad ottenere notevoli successi durante la sua carriera politica.

Zaia: “Sono curioso di vedere cosa farà la Corte Costituzionale”

A tal proposito ecco qual è il suo pensiero: “Penso che non sia una pietra tombale sulla rimozione del blocco al numero dei mandati dei presidenti di Regione. Se il Governo impugna, ed è da comprendere se effettivamente lo farà, vedremo la Corte costituzionale cosa dice. Magari la Corte apre un vaso di pandora sulla costituzionalità o meno del blocco dei mandati”.

Ad ogni modo anche nel caso in cui le cose non dovessero girare a favore suo e di De Luca non ne farebbe chissà quale dramma: “Non perdo sonni, continuiamo ad amministrare”. Ovviamente il suo auspicio è che alla fine non ci siano intralci in modo tale da poter dare continuità al suo lavoro.

Zaia e la sua opinione sulla lotta al terzo mandato

Infatti a suo modo di vedere questo cavillo burocratico che prevede che i governatori regionali e sindaci delle grandi città non possano ricandidarsi non fa altro che favorire un turnover, che non è detto che sia chissà quanto produttivo.

Poi ha rincarato la dose chiudendo una volta per tutte il discorso: “Sarebbe più onesto dire che alcuni non riesco a toglierli dalle palle se non blocco il numero dei mandati. Scusate l’espressione un po’ rude ma rende l’idea a tutti. Se invece dico, come molti, che il blocco ai mandati lo dobbiamo mantenere perché altrimenti si creano centri di potere per la proprietà transitiva danno degli idioti ai cittadini”. Insomma, la sensazione è che ci saranno ancora molti colpi di scena.