Busta paga gennaio, purtroppo la sorpresa è AMARA per tutti | Il Governo ha giocato un brutto scherzo: tolti oltre 300 euro
Il 2025 non porterà buone nuove ai lavoratori, che si troveranno in busta paga una cifra notevolmente più bassa rispetto a quanto si aspettano
Dopo un mese ricco come quello di dicembre, in cui si è presa la tredicesima e lo stipendio, sembra che il mese di gennaio riserverà qualche brutta sorpresa. Infatti a quanto pare la busta paga del mese di gennaio sarà piuttosto ridotta rispetto a quello che ci si aspetta.
La diminuzione dello stipendio percepito dipende dal cosiddetto cuneo fiscale, ossia la differenza tra il lordo in busta e il netto percepito. Ed a quanto pare saranno le nuove regole per il taglio del cuneo fiscale entrate in vigore a partire da gennaio 2025, che potrebbero rivelarsi non così vantaggiose per tutti.
La prima novità riguarda l’aliquota contributiva che sarà pari al 9,19% per i dipendenti del settore privato e all’8,80% nel pubblico impiego. I lavoratori torneranno a versare in maniera integrale i contributi, col rischio concreto di un calo delle cifre percepite. Il nuovo trattamento integrativo, calcolato in via percentuale sulla base dello stipendio.
Sarà del 7,1%, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro (653 euro lordi); 5,3%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro (1.153 euro al mese); 4,8%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.
Cosa succede nel concreto
Chi invece ha un reddito che si avvicina ai 20 mila euro anche se non avrà grosse diminuzioni potrebbe nella migliore delle ipotesi avere un aumento di 80 euro. Quindi dovrebbe andare bene a coloro che hanno un guadagno superiore ai 35 mila euro, che erano esclusi dallo sgravio contributivo. Chi si avvicina invece ai 35 mila euro potrebbe avere invece un netto più basso di 45 euro.
Insomma il mese di gennaio non sarà propriamente il top per i lavoratori, e paradossalmente saranno proprio i lavoratori che guadagnano di meno a essere i più penalizzati dal nuovo cuneo fiscale.
Il cuneo fiscale 2025
Tra le principali misure, confermate e strutturate rispetto al 2024, figurano la revisione degli scaglioni IRPEF, l’aumento delle detrazioni fiscali minime e il riconoscimento del trattamento integrativo. Sono inoltre introdotte nuove regole per i rimborsi spese e modifiche riguardanti le agevolazioni per lavoratori del settore turismo. Dal 1° gennaio 2025, gli scaglioni IRPEF si riducono a tre: 23% fino a 28.000 euro, 35% tra 28.001 e 50.000 euro, e 43% oltre tale soglia.
Per redditi fino a 20.000 euro, si introduce un bonus erogato dal sostituto d’imposta, calcolato su specifiche percentuali del reddito. Per redditi tra 20.000 e 40.000 euro, è prevista un’ulteriore detrazione d’imposta, con importi decrescenti all’aumentare del reddito.