Vuoi andare in pensione con 20 anni di contributi? SOLO nel 2025 si può: ecco come fare
Si parla tanto di pensione ma non molti sono convinti che riusciranno a percepirla quando smetteranno di lavorare
Del resto, rispetto a quando molti anni fa “si andava in pensione a 60 anni” e quella era la soglia massima che si poteva raggiungere per lavorare, le cose sono molto cambiate. Le regole contributive, innanzitutto, si sono modificate radicalmente.
C’è poi la questione dell’età: oggi a 60 anni si è considerati giovani e quindi l’età minima pensionabile è molto più alta, anche perché si inizia a lavorare molto più tardi rispetto a quanto hanno fatto i nostri genitori o i nostri nonni, e quindi giocoforza bisogna lavorare di più per arrivare a una età contributiva di un quale spessore.
Ad esempio, si parla dei 20 anni di contributi come se fossero chissà cosa. Invece ad oggi, soprattutto anche a causa dell’inflazione, andare in pensione con 20 anni di contributi significherebbe prendere un assegno mensile di appena 1000 euro, sicuramente un po’ poco per pensare di poterci vivere.
E non è nemmeno detto che 20 anni di contributi bastino per poter dire di essere in grado di andare in pensione, anche se in questo 2025 di grandi cambiamenti si parla anche di questa soglia.
Gli scivoli del 2025
In condizioni normali la pensione di vecchiaia permette di lasciare il lavoro con 20 anni di contributi al compimento dei 67 anni di età. Si tratta della misura più vantaggiosa del sistema previdenziale italiano, non prevede tagli e si rivolge a tutti i lavoratori. Tra qualche anno salirà il requisito anagrafico per l’adattamento alla nuova età media di vita, in risalita dopo gli anni difficili del Covid 19.
Quest’anno tuttavia è previsto uno scivolo di pensionamento anticipato che prevede il raggiungimento di 20 anni di contributi: si tratta della pensione anticipata contributiva e viene concessa solo ai lavoratori contributivi, cioè quelli che hanno iniziato a maturare contributi dopo il 31 dicembre 1995.
Chi può chiedere la pensione anticipata contributiva
Con la pensione anticipata contributiva sarà possibile chiedere il pensionamento al compimento dei 64 anni di età ma solo soddisfacendo altre condizioni. Ad esempio l’importo dell’assegno dovrà essere pari o superiore a 3 volte il trattamento minimo (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due figli o più) e inferiore a 5 volte il minimo.
La Legge di Bilancio 2025 poi permetterà di sommare la rendita maturata presso una forma di previdenza sociale per raggiungere la soglia che dà diritto alla pensione ma con 25 anni di contributi. Il pensionamento con 20 anni di contributi si può avere anche anticipando l’eta anagrafica. Le lavoratrici che rientrano nel sistema contributivo possono anticipare la pensione a 62 anni di età e 8 mesi se hanno figli. La manovra 2025 ha confermato la regola dei 4 mesi di sconto per ogni figlio per un massimo di 2 anni di anticipo.