Google, metti fine allo SPIONE di turno | Con questa impostazione, non ascolterà più nulla: salva la tua privacy
Come proteggere i propri dati personali sullo smartphone? Ecco quali impostazioni modificare per evitare che Google intercetti tutte le nostre attività.
Da molti anni chi utilizza uno smartphone ha il sospetto che Google ci ascolti anche durante una semplice chiacchierata con amici e familiari.
Spesso, infatti, dopo aver menzionato un luogo o un oggetto, capita di essere sommersi da annunci pubblicitari che riguardano proprio quell’argomento.
Una coincidenza che ha smesso di essere tale, almeno secondo le dichiarazioni di esperti del settore che hanno spiegato il funzionamento di questa strategia di marketing.
Il marketing territoriale fa uso di software capaci di identificare i consumatori in tempo reale basandosi su conversazioni intercettate tramite dispositivi connessi.
Come disattivare l’ascolto da parte di Google sul proprio smartphone
Secondo quanto riportato da CasertaNotizie, i colossi tecnologici come Google, Amazon e Microsoft avrebbero il supporto di app e software che, con il consenso implicito degli utenti, possono accedere ai microfoni e registrare audio. Google ha smentito le accuse affermando che Android impedisce da anni alle app di raccogliere audio quando non sono utilizzate attivamente. Ma il problema rimane: quanti utenti leggono davvero i termini e le condizioni prima di accettarli?
Per limitare l’invasione della privacy da parte di Google è possibile mettere in atto una vera e propria strategia difensiva. Basta accedere al proprio account Google direttamente dallo smartphone. A questo punto si dovrà cliccare sull’icona del profilo in alto a destra e selezionare “Gestisci il tuo account Google“. Da lì, ci si sposta nella sezione “Dati e privacy” e si scorre fino a trovare la voce “Attività web e app“. All’interno di questa sezione è possibile disattivare due impostazioni fondamentali: la cronologia delle attività sui siti e sulle app e, soprattutto, l’opzione “Includi attività vocale e audio“. Quest’ultima è proprio quella che consente al motore di ricerca di accedere al microfono. In pochi clic, è possibile sospendere queste funzionalità, riducendo significativamente il rischio di essere ascoltati.
Raccolta di dati per scopi pubblicitari: attenzione alle app e alle smart tv
Tutto questo basta? Non sempre, perché bisogna prestare attenzione anche alle app che sono installate su tablet e smartphone. Ogni volta che si attiva un’app, infatti, questa ottiene l’accesso al microfono o alla videocamera per poter funzionare correttamente. Si tratta di autorizzazioni concesse inconsapevolmente, ma che permettono ai software di raccogliere dati in tempo reale.
Anche alcuni modelli di smart Tv sono stati accusati di monitorare le abitudini degli utenti: pare che registrino ciò che viene guardato e inviando queste informazioni ai produttori o a terzi per scopi pubblicitari. Viene da chiedersi se verrà costruito un impianto normativo specifico per regolarizzare questo preoccupante meccanismo.