Lo chiamano il borgo SERRONE ed è nascosto nei meandri di Salerno | Vista fantastica e storia da brividi, zero turismo di massa

Si trova ben serrato nelle montagne del Cilento, nell’entroterra di Salerno, ed è uno dei centri campani più “protetti” della zona
Originariamente si chiamava Borgo Serrone proprio per la sua caratteristica di essere ben nascosto tra le montagne dell’entroterra della zona di Salerno, dove i Teggianesi si erano rifugiati dopo le incursioni saracene.
Furono dunque probabilmente gli abitanti di Teggiano, costretti a fuggire dalla loro cittadina saccheggiata dai saraceni, a fondare quello che in realtà si chiama Sant’Arsenio, il paese del Cilento che sembrerebbe aver preso il nome da altre fonti.
Il nome del villaggio deriva dal santo romano Arsenio che fu poi alla corte di Teodosio e poi anacoreta in Egitto dove morì. Elevato agli altari ebbe culto di rito greco. Eponimo della locale chiesa e del cenobio di religiosi italo-greci che avevano una particolare venerazione per il santo anacoreta.
Sembra che siano stati i monaci basiliani a edificare probabilmente un cenobio dedicato a Sant’Arsenio il Grande, da cui il paese prese il nome, sul Serrone, presso il quale sono presenti piccole laure, che presumibilmente fungevano da celle eremitiche.
Le particolarità del paese
Il borgo si trova precisamente tra i Monti Alburni e la vetta della Maddalena, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Attraverso una serie di sentieri molto suggestivi è possibile spingersi fino al Monte Carmelo da cui si può godere di una meravigliosa vista sul Vallo di Diano.
Sono tante le attività sportive che il visitatore può praticare a contatto con la natura come il trekking, parapendio, deltaplano oppure può scegliere di passeggiare in tranquillità per beneficiare dell’aria salubre e del suggestivo panorama.

I luoghi da visitare
Tra le attrazioni da visitare vicino a Sant’Arsenio troviamo anche le grotte preistoriche di Pertosa. In questo luogo sono stati rinvenuti frammenti di ceramica figurata e un vaso ionico. Il nome del villaggio deriva dal santo romano che fu poi alla corte di Teodosio e poi anacoreta in Egitto dove morì.
Al 1136 risale il primo documento scritto e “ufficiale” oggetto del quale è Sant’Arsenio: si tratta dell’atto di donazione del casale alla badia della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni da parte del conte di Marsico, Silvestro Guarna. Si tratta di un documento di grandissima importanza dal punto di vista storiografico; attesta infatti la presenza di chiese, fra le quali quella matrice, o l’utilizzo di determinati toponimi in quell’anno.