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Salerno, controlli nel carcere: sequestrati cellulari e stupefacenti ai detenuti

Cella prigione (Pexels) - salernosera.it
Cella prigione (Pexels) – salernosera.it

Il lavoro di investigazione nel penitenziario salernitano ha portato alla luce dei particolari davvero difficili da credere

L’ambiente carcerario è notoriamente abbastanza complicato. Per questo il lavoro degli agenti della Polizia Penitenziaria oltre ad essere prezioso e al contempo molto delicato. Avere a che fare con diverse tipologie di detenuti richiede infatti una grande abnegazione, ma non sempre è semplice “tenerli a bada”.

Ad esempio a Salerno in questi giorni si è verificato un qualcosa che sembra avere dei connotati cinematografici, ma seppur possa sembrare grottesco, è tutto reale, così come riportato dal portale ottopagine.it.

In pratica in seguito ai controlli effettuati all’interno della casa circondariale situata nel quartiere salernitano di Fuorni sono state rinvenute massicce quantità di droghe oltre che un telefono cellulare, che i reclusi utilizzavano presumibilmente per comunicare con l’esterno.

Grazie a due distinte operazioni è stato possibile mettere fine a questo circolo vizioso che avrebbe potuto avere degli effetti a dir poco catastrofici. Vediamo dunque nel dettaglio cos’è successo all’interno del noto carcere campano.

Cosa è stato ritrovato in seguito all’ispezione

Nel corso dell’accurato lavoro svolto dalla penitenziaria sono stati ritrovati cento grammi di hashish e un micro telefono. Chiaramente non dovrebbero mai entrare all’interno di un ambiente dove si cerca di recuperare le persone da un punto di vista educativo. Ciò non significa che non possa avvenire.

Ormai però vengono utilizzati escamotage di vario genere e può capitare di perdersi qualcosa per strada. L’importante è che come avvenuto in questo frangente è che la verità venga sempre e comunque alla luce e si metta fine a queste azioni.

Cellulare (Pixabay) - salernosera.it
Cellulare (Pixabay) – salernosera.it

Il particolare che ha fatto scattare il campanello d’allarme

Andando nel dettaglio, i ritrovamenti sono stati possibili grazie a due operazioni distinte. Entrambi i passaggi sono avvenuti durante dei colloqui con dei familiari. In ordine temporale è avvenuto prima quello relativo agli stupefacenti, che è stato possibile grazie ad un’accurata perquisizione.

Più tardi invece una madre è stata scoperta mentre consegnava il dispositivo mobile al figlio. In generale questi risultati certificano la bontà del lavoro del personale che quotidianamente è all’interno dell’istituto di pena di Salerno. Inoltre mette a tacere anche i sospetti relativi a presunti favoritismi e confermano la dedizione e il senso del lavoro degli agenti. Dunque, una storia nel complesso a lieto fine, che però fa capire come in certi contesti sia sempre e comunque vietato abbassare la guardia.