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A Napoli si nasconde una statua che fa MIRACOLI | Se la tocchi, i sogni si realizzano sul serio: qui monete non si lanciano

Artemide Efesia
La statua che promuove la fertilità – salernosera

Tradizione vuole che a Napoli si nasconda una statua miracolosa, che se viene toccata porta non solo fortuna ma tanta fertilità

Si tratta di una statua conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed è una scultura risalente al II secolo d.C. che rappresenta la dea Artemide. E’ l’Artemide Efesia, o Artemide Farnese, realizzata in alabastro giallo e facente parte della Collezione Farnese.

La statua rappresenta l’immagine di culto che è presente nel tempio di Artemide a Efeso. Originariamente l’immagine cultuale era realizzato in ebano, ricoperta di vesti preziose e gioielli periodicamente rinnovati per mezzo di elaborate cerimonie.

La statua è stata ritrovata a Tivoli nella Villa Adriana. Si tratta in realtà di una copia di epoca adrianea della statua di culto venerata nel santuario di Efeso. La postura rigida dimostra che si tratta di una statua molto antica.

Dea della natura e dominatrice delle fiere, la statua è decorata con protomi di leoni, grifi, cavalli, tori, api, e anche sfingi e fiori. Il petto, elemento portante di questa statua, è caratterizzato da quattro file di mammelle che sono simbolo di fertilità, mentre il pettorale racchiuso da una ghirlanda di elicriso e ghiande mostra due figure femminili alate.

Elementi in bronzo

Uno degli elementi tipici di questa statua è anche il nimbo circolare intorno alla testa ed il copricapo a kalathos, che su questa statua si presenta a forma di torre o di mura cittadine. La testa, le mani ed i piedi in bronzo sono frutto di un restauro realizzato nell’Ottocento, ed è stato effettuato in occasione del trasferimento da Roma a Napoli.

Come anche per altre copie di epoca romana tratte da originali greci antecedenti di secoli, vi si possono trovare libere variazioni nella forma, come negli abiti della dea.

Museo
Una statua visitata da tutto il mondo – pexels – salernosera

L’abito della statua di Artemide

In questa statua l’immagine veste un chitone (in greco χιτών) stretto sotto un grembiule (dal greco ἐπενδύτης) legato da una cintura. Sul busto propendono un insieme di “mammelle”, che secondo alcuni intendono rappresentare gli scroti di toro offerti alla dea: la castrazione di questi animali a lei sacrificati indica il potere che la dea ha sugli uomini e la garanzia che essa offre sulla loro fertilità.

La corona cilindrica (πόλος) e l’aureola sono in alabastro, e sono state riportare a nuovo grazie al magistrale restauro di Alberto Albacini. La testa, i piedi e le mani sono in bronzo, opera del restauro di Giuseppe Valadier.