Ancora con la REGGIA DI CASERTA? La vera ricchezza della città si TROVA QUI | C’è voluto il 2025 per scoprirlo

A Caserta c’è dell’altro oltre l’iconica ma inflazionata Reggio di Caserta. Il 2025 porta in auge la vera ricchezza della città, ora in hype.
Una delle meraviglie architettoniche più straordinarie d’Europa, questo va detto. Un’opera d’arte patrimonio UNESCO, che attira milioni di visitatori affascinati dalla sua storia e grandiosità, va ribadito. La bellezza della Reggia di Caserta non è in discussione.
La sontuosa residenza borbonica voluta da Carlo III nel XVIII secolo, è una delle meraviglie architettoniche più straordinarie d’Europa. Progettata da Luigi Vanvitelli, si estende su 47.000 mq con oltre 1.200 stanze, affreschi sfarzosi e dettagli in marmo che evocano Versailles.
Il parco reale, con fontane scenografiche e il giardino all’inglese, regala un viaggio tra arte e natura eccezionale. Il complesso ospita anche l’Acquedotto Carolino, capolavoro ingegneristico che riforniva la reggia d’acqua.
Per carità, il Teatro di Corte, una piccola gemma architettonica, è super uggestivo. Nel corso della storia, la Reggia di Caserta ha ospitato re e dignitari ed è stata quartier generale delle truppe alleate nella Seconda Guerra Mondiale, finita addirittura nel mondo cinematografica, apparsa in film come Star Wars e Angeli e demoni.
Oltre la Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta non si discute, ma in una città bellissima dove c’è dell’altro, sarebbe un grande errore fermarsi a quella meraviglia tanto strepitosa, quanto inflazionata. Magari una bella combo più soddisfare anche altre esigente.
In questo 2025, per esempio, sta prendendo sempre più piede tra i turisti italiani e internazionali il Planetario di Caserta. Se con la Reggia il passato diventa un presente da vivere, con il museo al chiuso di Piazza Ungaretti, si entra nel futuro.

Una grande ricchezza
Una visita di un’ora regalerà un’esperienza immersiva tutta da vivere, che non si scorderà tanto facilmente: spettacoli originali su temi scientifici e di storia della scienza è come una calamita, attira. Così come la ammaliante voce dal vivo del narratore che guida all’osservazione di una simulazione di fenomeni astronomici. Tutto al buio ma immerso nelle immagini proiettate e comodamente seduto, senza nessun problema di claustrofobia.
Progettato nel 1995 con una cupola di proiezione inclinata, una platea unidirezionale e sistema di proiezione opto-meccanico, venne realizzato in maniera completamente differente nel 2005, nell’ambito del progetto dell’Unione Europea URBAN II. I lavori di ristrutturazione edile di impiantistica generale furono completati a ottobre 2008. Grazie all’arredo, infrastrutture informatiche, computer degli uffici, supporto software e sito web, il Planetario ha aumentato il suo hype e ora si pone come una delle attrazioni di una città che non vive solo della luce riflessa della Reggia.