Salerno, i residenti di Mercatello si mobilitano: promossa una petizione contro il degrado ambientale

A dare vita all’iniziativa ci hanno pensato l’associazione Nuova Gioventù Balnea di Salerno. La proposta ha già avuto diversi consensi
La gente non ci sta. L’incuria e il degrado ambientale sono piaghe con cui i residenti di Salerno sono ormai stufi di convivere. Hanno sopportato per anni, ma adesso hanno deciso di dire basta una volta per tutte.
In questo senso spicca la petizione promossa a nome dei residenti della zona di Mercatello dall’associazione Nuova Gioventù Balnea di Salerno. A riportare la notizia è stato salernonotizie.it, che ha poi specificato anche i dettagli.
Di fatto la gente che abita nell’area orientale della città ha come obiettivo quello di recuperare i giardini sul lungomare Colombo di Mercatello. Per questo hanno inoltrato la petizione al sindaco e agli assessori comunali di competenza.
I firmatari tramite questa presa di posizione hanno denunciato il grave stato di abbandono e di degrado in cui versano i giardini pubblici situati tra gli stabilimenti balneari “Lido Lido” e “Nuovo Mercatello”.
Le criticità evidenziate dai firmatari della petizione
Sono già state raccolte alcune centinaia di firme a testimonianza di come questo argomento stia a cuore a coloro che ogni giorno passando per i giardini devono assistere ad un spettacolo pietoso ed indecoroso.
Ecco un estratto di quanto scritto nelle motivazioni a corredo della petizione: “Tali aree verdi, un tempo luogo di svago e socializzazione per famiglie, bambini e anziani, non sono più oggetto di manutenzione. Le aiuole sono abbandonate, con il proliferare di topi e insetti. Le panchine in legno sono ormai quasi tutte divelte e si registra anche l’abbandono di diverso materiale sul suolo pubblico”.

La richiesta inviata all’amministrazione comunale
Nella parte finale invece i promotori della petizioni hanno fatto leva su un altro punto cruciale, ovvero quello della salute: “Questa situazione rappresenta non solo un grave danno al decoro urbano, ma anche un serio rischio per la salute pubblica e la sicurezza dei residenti e dei visitatori della zona”.
Il tutto è stato riportato nella richiesta inviata all’amministrazione comunale con l’auspicio che qualcosa possa realmente cambiare. Nel frattempo comunque si continueranno a raccogliere altre firme in modo da rendere più corposo il grido di dissenso e per cercare di smuovere gli organi competenti. Il percorso è naturalmente allo stato embrionale e solo con insistenza e perseveranza si può sperare di ottenere dei risultati concreti.