CI STANNO TOGLIENDO I SOLDI DALLO STIPENDIO | Marzo sarà ancora più tragico di febbraio: qui monitori la mazzata

L’effetto del conguaglio fiscale e lo stop all’esonero contributivo darà una nuova mazzata agli stipendi dei dipendenti, che si troveranno una paga di marzo piuttosto bassa
Con l’arrivo di marzo, molti lavoratori italiani si troveranno a fare i conti con una spiacevole sorpresa: stipendi più bassi rispetto ai mesi precedenti.
Questa riduzione è dovuta a una serie di fattori, tra cui il conguaglio fiscale di febbraio, la soppressione dell’esonero contributivo del 6-7% e l’attesa per la conferma del taglio del cuneo fiscale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Il conguaglio fiscale di febbraio ha portato per molti lavoratori una riduzione degli stipendi a marzo. Questo avviene perché il calcolo delle imposte sui redditi viene ricalcolato in base alle trattenute effettuate nel corso dell’anno precedente.
Se nel 2024 un lavoratore ha beneficiato di detrazioni o agevolazioni fiscali in misura superiore a quanto effettivamente spettante, il recupero avviene nei primi mesi del nuovo anno, con un impatto diretto sulle buste paga.
La fine dell’esonero contributivo
Un altro elemento che contribuisce alla riduzione degli stipendi di marzo è la fine dell’esonero contributivo del 6-7% sulle buste paga. Questa misura, introdotta dal governo per alleggerire il costo del lavoro e aumentare il netto percepito dai dipendenti, non è stata rinnovata per il 2025, almeno per il momento. Senza questo beneficio, i lavoratori dovranno versare nuovamente una quota più alta di contributi previdenziali. Con una conseguente diminuzione dell’importo netto dello stipendio.
A rendere ancora più pesante il quadro è la mancata erogazione del taglio del cuneo fiscale. Il governo aveva previsto una proroga del beneficio fiscale che incide sui contributi previdenziali a carico del lavoratore, ma la misura è ancora in attesa del via libera definitivo da parte del MEF. Fino a quando non arriverà l’approvazione ufficiale, i datori di lavoro non potranno applicare lo sconto in busta paga, lasciando i lavoratori con stipendi più bassi rispetto alle aspettative.

Quali prospettive per i prossimi mesi?
L’incertezza sull’approvazione del taglio del cuneo fiscale e l’assenza di nuovi interventi sul fronte degli stipendi preoccupano milioni di lavoratori italiani. Il governo potrebbe intervenire con misure correttive nei prossimi mesi, ma nel frattempo le buste paga di marzo rifletteranno la fine di alcuni benefici che avevano permesso un incremento temporaneo del reddito disponibile.
Per molti lavoratori, dunque, marzo sarà un mese di sacrifici economici, nella speranza che il governo trovi una soluzione per ripristinare almeno in parte gli sconti contributivi e fiscali che hanno sostenuto il potere d’acquisto negli ultimi mesi.