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Capri, riesumata la salma di Luca Canfora: cosa è emerso dalla seconda autopsia

Luca Canfora (Fonte cronachedellacampania Instagram) - salernosera.it
Luca Canfora (Fonte cronachedellacampania Instagram) – salernosera.it

Il costumista era stato trovato morto nelle acque dell’isola campana durante le riprese del film di Sorrentino Parthenope

La morte di Luca Canfora è da sempre avvolta in un alone di mistero. Il costumista di Parthenope film diretto dal celebre Paolo Sorrentino è deceduto nel settembre del 2023 e il suo corpo è stato trovato nelle acque di Capri da un canoista.

Canfora aveva già lavorato con il regista napoletano in altre occasioni e durante le riprese del film sull’isola del Golfo si erano perse le sue tracce. Il corpo del 51enne fu poi ritrovato nei pressi della scogliera sottostante il set.

Ai tempi gli inquirenti ipotizzarono che l’uomo di fosse tolto la vita da solo o che al massimo fosse caduto accidentalmente da un punto piuttosto alto. Per la famiglia però queste opzioni non sono mai state plausibili.

Le condizioni del corpo del costumista non erano infatti compatibili con uno schianto di quel tipo. Il fratello Giuseppe Canfora negli anni ha portato avanti questa battaglia e alla fine è riuscito ad ottenere una riapertura delle indagini.

L’apertura delle nuove indagini sul caso

La famiglia Canfora per ha presentato una relazione al fine di ottenere la riesumazione della salma per disporre un nuovo esame autoptico. Come si evince da fanpage.it la Procura di Napoli ha contestualmente aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.

Un cambiamento netto e radicale rispetto al quadro iniziale, che per forza di cose ha generato scalpore non solo a Capri, bensì in tutto il territorio campano. A quanto pare le nuove ispezioni sul corpo di Luca Canfora hanno già fatto maturare una serie di dubbi di non poco conto.

Capri (Pixabay) - salernosera.it
Capri (Pixabay) – salernosera.it

Cosa è stato rilevato dai primi accertamenti dopo la riesumazione

Sarebbero infatti emerse delle fratture costali ritenute di lieve entità rispetto ad una caduta da un’altezza considerevole. Ad onor del vero le lesioni erano state evidenziate già negli accertamenti svolti dopo il ritrovamento del corpo senza vita. Sono poi stati svolti anche altri esami tra cui una Tac, ma allo stato attuale solo i medici legali possono avere accesso ai risultati.

Si tratta di una fase molto delicata nel quale è bene rimanere sul vago e non azzardare nessuna conclusione. La questione è piuttosto delicata visti i potenziali reati che ci sono di mezzo. Al momento le novità più rilevanti sono queste sopracitate, ma siamo appena all’inizio.