“AIUTO LA SCUOLA È IN PERICOLO” | Panico nel cuore di Caserta, genitori terrorizzati: il Comune blocca tutto

La vicenda dell’antenna di via De Fanciscis accende il dibattito: tra i casertani si diffonde la preoccupazione crescente per la salute dei più piccoli, minacciata da una possibile installazione.
Un’antenna di telefonia mobile troppo vicina a una scuola e l’intervento immediato del Comune per fermarne l’installazione: due gli ingredienti fondamentali di questa vicenda, riportata da eCaserta.
Al centro della polemica c’è un episodio che sta avendo luogo a via De Franciscis, nel pieno centro cittadino di Caserta, a pochi passi dal celebre Istituto scolastico “Lorenzini”.
La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, che ha accolto il ricorso del Comune contro la compagnia Iliad, ha sollevato un polverone, alimentando la paura tra i residenti e, soprattutto, tra i genitori degli alunni.
Nelle scorse ore è stata resa pubblica la sentenza che ha confermato la legittimità della revoca dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto, che era stata precedentemente concessa.
Comune di Caserta: accolto il ricorso contro l’installazione dell’antenna vicina alla scuola
In particolare il Tar ha riconosciuto come valido il provvedimento del Comune di Caserta, che già il 30 maggio 2023 aveva bloccato i lavori. Secondo la sentenza la salute pubblica deve essere tutelata ad ogni costo. Il punto centrale del ricorso riguarda la posizione dell’antenna rispetto all’edificio scolastico. Secondo il regolamento comunale, esiste un limite minimo di 75 metri di distanza tra impianti di telecomunicazione e scuole. La struttura progettata da Iliad avrebbe violato questa norma, superando la soglia consentita. Il Tar ha evidenziato come il rispetto della distanza minima sia una misura di “precauzione e tutela della salute pubblica”, soprattutto per i soggetti più vulnerabili, come bambini e adolescenti.
Gli esperti più volte hanno concordato sull’adozione del principio di precauzione in presenza di fonti elettromagnetiche. Diverse ricerche indipendenti hanno, infatti, rilevato che l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici potrebbe incidere sullo sviluppo neurologico dei minori. In questo senso la sentenza del Tar vuole garantire il benessere degli alunni rispetto agli interessi economici e infrastrutturali.

Quali sono i rischi dell’esposizione ai campi elettromagnetici per i minori
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’esposizione ai campi elettromagnetici generati da antenne e dispositivi mobili è ancora oggetto di studi approfonditi. Per i bambini il rischio potenziale potrebbe essere maggiore a causa del loro sistema nervoso in via di sviluppo e della maggiore capacità di assorbimento delle onde da parte del loro corpo.
Sebbene l’OMS classifichi le radiofrequenze come “possibilmente cancerogene” (gruppo 2B), alcune ricerche indicano possibili effetti su memoria, concentrazione e qualità del sonno nei soggetti più giovani. Anche l’Istituto Superiore di Sanità ribadisce la necessità di limitare l’esposizione in ambienti sensibili, come scuole e ospedali. Ecco perché la vicenda di Caserta assume una fondamentale importanza.