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ABOLITE LE SIGARETTE | Lo Stato lo ha deciso in poche ore, da domani sarà vietata la vendita ovunque

Sigaretta
Le sigarette sono ancora molto diffuse in tutto il mondo – pexels – salernosera

In Italia il fumo resta una pratica diffusa, nonostante le campagne di sensibilizzazione e i progressi normativi.

Secondo i dati più recenti, milioni di persone continuano a fumare sigarette tradizionali o a utilizzare dispositivi elettronici come le e-cig e i riscaldatori di tabacco. La diffusione del fumo, soprattutto tra i più giovani, rappresenta una delle sfide principali per la salute pubblica italiana, con importanti ricadute sul sistema sanitario nazionale.

A fronte di questo scenario, è interessante volgere lo sguardo verso il Bhutan, un piccolo stato himalayano che nel 2004 ha vietato la vendita di tabacco, diventando il primo Paese al mondo a implementare un divieto così esteso.

Nonostante la proibizione della vendita, il consumo personale non è completamente vietato: i cittadini possono importare una quantità limitata di prodotti del tabacco per uso personale, ma devono dichiararli e pagare un dazio del 200%. Il fumo, tuttavia, è vietato in molti luoghi pubblici, e le violazioni delle leggi sul tabacco possono comportare sanzioni molto severe, inclusi arresti e pene detentive.

Già nel 1729, il Bhutan aveva mostrato una posizione pionieristica vietando l’uso di tabacco in luoghi pubblici affollati, in particolare nei siti religiosi. Questa misura rifletteva l’importanza attribuita alla salute pubblica e al rispetto dei valori culturali e spirituali del paese.

Il divieto del 2004: un passo storico

Nel dicembre 2004, il governo bhutanese ha esteso il divieto di fumo a tutti gli spazi, inclusi quelli all’aperto e le abitazioni private, vietando contemporaneamente la vendita di sigarette su tutto il territorio nazionale. Questa decisione mirava a incrementare la “felicità nazionale lorda”, un concetto fondamentale per il Bhutan, sottolineando l’impegno del paese nel promuovere il benessere dei suoi cittadini.

Nonostante le restrizioni, il consumo di tabacco non è diminuito significativamente, con una prevalenza del 23,9% nel 2019. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente complicato la situazione, portando a un aumento del contrabbando di tabacco attraverso i confini chiusi. Per affrontare questa sfida e ridurre il rischio di trasmissione del virus, nel luglio 2021 il governo ha temporaneamente revocato il divieto di vendita di tabacco, consentendo la vendita regolamentata all’interno del paese.

No smoking
Il Bhutan ha vietato il fumo in tutto il suo territorio – pexels – salernosera

Innovazioni verso un futuro senza fumo

Nel dicembre 2023, Philip Morris International ha aperto il primo negozio “I Quit Ordinary Smoke (IQOS)” a Thimphu, offrendo alternative senza fumo ai fumatori adulti che desiderano smettere di fumare sigarette tradizionali. Questi dispositivi riscaldano il tabacco invece di bruciarlo, producendo vapore con il 95% in meno di sostanze chimiche nocive rispetto alle sigarette convenzionali.

Il percorso del Bhutan nella lotta contro il tabacco evidenzia l’importanza di politiche audaci e adattabili per promuovere la salute pubblica. Nonostante le sfide incontrate, il paese continua a cercare soluzioni innovative per ridurre il consumo di tabacco, fungendo da esempio per altre nazioni – Italia inclusa – impegnate nella tutela della salute dei propri cittadini.