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Hanno stravolto la RIFORMA PATENTE | Approvato il sistema con soli 6 PUNTI, basta una multa e ti scordi la macchina

Patente di guida
Patente di guida: sistemi a confronto – pexels – salernosera

Conseguire la patente di guida è, per molti giovani italiani, uno dei primi veri riti di passaggio verso l’età adulta.

Nel nostro Paese, il percorso per ottenere la licenza di guida è regolato da normative ben definite e prevede una serie di tappe obbligatorie che mirano a formare conducenti responsabili e consapevoli. Ma come funziona davvero questo processo? E come si confronta con quanto avviene in Francia, dove esiste un interessante sistema a punti pensato specificamente per i neopatentati?

In Italia, il conseguimento della patente B — quella per auto — inizia con l’iscrizione a una scuola guida, seguita da un esame teorico basato su quiz a risposta multipla. Superato questo primo scoglio, l’aspirante conducente accede alle lezioni di guida su strada, che culminano con una prova pratica davanti a un esaminatore. Una volta superati entrambi gli esami, si ottiene la patente, che ha una validità di dieci anni per i conducenti sotto i 50 anni.

Dal 2003, l’Italia ha introdotto il sistema della patente a punti: ogni nuovo automobilista parte con 20 punti, che possono essere decurtati in caso di infrazioni. Se il conducente non commette infrazioni per due anni consecutivi, può recuperare punti fino a un massimo di 30. Per i neopatentati — cioè coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni — sono previste regole più restrittive, come limiti di velocità ridotti e un tasso alcolemico pari a zero.

Il modello francese

In Francia, invece, il sistema è impostato in modo leggermente diverso, soprattutto per quanto riguarda i neopatentati. Dal 2007, chi ottiene la patente inizia con un credito di 6 punti, la metà rispetto ai 12 punti standard riservati ai conducenti esperti. Tuttavia, se nei primi tre anni non vengono commesse infrazioni, i punti aumentano gradualmente: 2 punti in più per ogni anno senza violazioni, fino a raggiungere i 12 punti complessivi.

Questo sistema ha un chiaro intento educativo: premiare la buona condotta e incentivare i neopatentati a mantenere uno stile di guida prudente e rispettoso delle regole. In caso di infrazione, i punti possono essere persi rapidamente, e se si arriva a zero, la patente viene revocata. Questo approccio progressivo ha avuto effetti positivi in termini di sicurezza stradale, spingendo i giovani guidatori a essere più attenti nei primi anni di esperienza su strada.

Neopatentata
Il sistema a punti della patente francese è differente da quello italiano – pexels – salernosera

Sistemi a confronto

Confrontando i due sistemi, emerge un punto interessante: mentre in Italia si parte con un numero pieno di punti e si “punisce” solo in caso di infrazione, in Francia si guadagnano i punti attraverso la buona condotta. Entrambi i modelli mirano a responsabilizzare i neopatentati, ma quello francese ha un’impostazione più “premiante” che potrebbe essere d’ispirazione per eventuali riforme anche nel nostro Paese.

La gestione della patente nei primi anni di guida è cruciale per educare cittadini responsabili al volante. Guardare ai modelli europei più virtuosi – come quello francese – può essere un buon punto di partenza per migliorare ulteriormente il nostro sistema.