Ancora con Napoli? La PIZZA più buona d’Italia la mangi solo qui | Scoppia la polemica in città

Il primato di Napoli messo in discussione: ecco la pizza più buona d’Italia. Ma la dottrina è divisa, scoppia la polemica.
Sfatiamo subito un falso storico. Chi dice la pizza di Napoli sia alta, o non l’ha mai mangiata veramente, oppure ha in mente qualcosa che non esiste. Di alto nella pizza napoletana, c’è solo il cornicione, fragrante e irresistibile peraltro. La base è super bassa, quasi inesistente al centro. Irresistibile.
La pizza napoletana è da sempre simbolo di una tradizione culinaria che ha varcato i confini regionali e nazionali per diventare patrimonio dell’umanità UNESCO. Ma sarebbe riduttivo considerarla solo un vanto partenopeo: la pizza è un’eccellenza che appartiene a tutta la Campania, grazie a una rete di sapori, tradizioni e mani sapienti che si estende ben oltre i confini cittadini.
Un’eccellenza figlia di secoli di passione e sperimentazione, ciò che ha reso la pizza un unicum senza precedenti, che vanta milioni di imitazioni, sono le materie prime. La qualità degli ingredienti: dalla mozzarella di bufala DOP proveniente dall’area casertana e salernitana, al pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, passando per l’olio extravergine delle colline irpine.
Ogni elemento parla di territorio. È questa sinergia tra prodotto e luogo di origine rende ogni morso un’esperienza autentica e inimitabile. Ma è nelle province campane, da Caserta a Salerno, da Avellino a Benevento, che questa arte ha trovato nuove espressioni, reinterpretazioni locali e un continuo slancio verso l’eccellenza. Pizzerie di altissimo livello si sono diffuse ovunque, contribuendo a elevare ulteriormente il nome della pizza campana nel mondo.
La dottrina è divisa
Non si può dimenticare il ruolo fondamentale dei pizzaioli campani. Artigiani del forno, custodi di una tradizione tramandata di generazione in generazione, questi professionisti non solo mantengono viva la storia della pizza, ma la rinnovano continuamente con creatività, tecnica e amore per il proprio mestiere. Alcuni dei nomi più celebri della scena gastronomica mondiale sono proprio campani.
Attenzione, campani. E non solo napoletani. Ed è qui che la dottrina si divide. A Napoli si vantano di avere la pizza più buona, ma se alle falde del Vesuvio c’è la culla della pizza, tutta la Campania diventa la sua casa. Un’eccellenza assoluta, da custodire e celebrare, a prescindere.
Dove mangiare la pizza più buona
Gambero Rosso, da sempre una delle case editrici più specializzata in materia enogastronomica, sempre andare proprio in questa direzione. Pur evidenziando Napoli come la città della pizza, la palma della migliore è in Campania, ma non nella città cara a Pulcinella.
Franco Pepe con “Pepe in Grani” di Caiazzo (in provincia di Salerno) si è aggiudicato i Tre Spicchi della guida Pizzerie d’Italia 2025 del Gambero Rosso. “Noi ricerchiamo e premiamo, chi fa un lavoro di coerenza, chi mette al centro la personalità, le idee, una visione di lungo periodo, anche a costo di non accarezzare il trend del momento e correre qualche rischio in più”. Così Pina Sozio, curatrice dell’edizione 2025 del Gambero Rosso. De gustibus, non disputandum est, direbbe il sommo Giulio Cesare.