TARI RADDOPPIATA, gli italiani nel panico: “È una stangata!” | Conviene vendere casa e auto

In un’Italia già provata da aumenti continui del costo della vita, arriva un altro colpo durissimo alle famiglie: la TARI, la tassa sui rifiuti, è praticamente raddoppiata in molti comuni.
Da nord a sud, il grido è unanime: “È una stangata!”. Cittadini furiosi, sindaci in difficoltà e famiglie che iniziano seriamente a domandarsi se mantenere una casa o un’auto abbia ancora senso.
Secondo i dati raccolti da associazioni dei consumatori come Federconsumatori e Codacons, in alcuni centri urbani la tassa è aumentata anche del 90% rispetto all’anno precedente. In media, una famiglia italiana composta da quattro persone oggi si trova a pagare tra i 450 e i 600 euro all’anno solo per la TARI. Ma in molti casi si superano abbondantemente i 700 euro, specialmente nei grandi centri come Roma, Napoli e Milano.
“È diventato insostenibile,” afferma Maria Teresa Grimaldi, una pensionata di Torino. “Ho ricevuto il bollettino e pensavo ci fosse un errore. Pago quasi quanto la metà della mia pensione per buttare la spazzatura. Ma siamo impazziti?”
I motivi del rincaro sono molteplici. Da un lato, le amministrazioni comunali denunciano un aumento dei costi di gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. L’inflazione ha colpito anche i contratti con le aziende di igiene urbana, i carburanti per i mezzi, e persino i costi di conferimento in discarica o nei centri di trattamento. Dall’altro lato, i ritardi nei trasferimenti statali e l’inefficienza cronica in molte realtà locali aggravano il problema.
Un servizio scadente ma troppo costoso
“Il vero dramma è che si paga tanto per un servizio che spesso è scadente,” denuncia Giuseppe Andreoli, portavoce di un comitato civico di Napoli. “Cassonetti strapieni, raccolta differenziata gestita male, e i cittadini pagano il doppio.”
Tra le reazioni più forti c’è chi, con toni provocatori ma significativi, suggerisce soluzioni drastiche: “Conviene vendere la casa e vivere in affitto. O addirittura trasferirsi all’estero,” scrive un utente su Facebook. “Anche l’auto costa troppo: tra bollo, carburante e ora pure la TARI se il box è accatastato, diventa un lusso da ricchi.”
Una polemica sul fronte politico
La polemica si accende anche sul fronte politico. L’opposizione accusa il governo di non aver previsto fondi adeguati per sostenere i comuni e calmierare i rincari. Dal canto loro, i sindaci rispondono di essere stati lasciati soli, costretti a bilanciare i conti su voci impopolari come la TARI.
Intanto, cresce l’interesse per soluzioni alternative: gruppi di cittadini chiedono la tariffazione puntuale, cioè far pagare solo in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotti, e si moltiplicano le richieste di esenzioni per redditi bassi o famiglie numerose. Una cosa è certa: la TARI non è più una tassa marginale. Sta diventando, per molti, un vero e proprio salasso. E in un’Italia in cui ogni bolletta pesa come un macigno, la rabbia è destinata ad aumentare.