«Eav è stata costretta a rivedere gli orari a fronte di una improvvisa e anomala protesta dei capostazione, con i quali un paio di anni fa è stato firmato un
accordo che ha portato loro un aumento di inquadramento e quindi retributivo, ed oggi hanno manifestato una improvvisa indisponibilità al lavoro straordinario che facevano regolarmente da anni. Attenzione, lavoro straordinario che si azzererà o ridurrà a livelli fisiologici entro sei mesi, al completamento dei concorsi interni in atto. Il rifiuto del lavoro straordinario è motivato da una richiesta di ulteriore aumento di inquadramento e retributivo, insostenibile per
l’azienda».
È quanto spiega, in una lettera inviata ai sindaci di Scafati e Poggiomarino, il presidente dell’Ente Autonomo Volturno Umberto De Gregorio. In questo modo il responsabile dell’azienda di trasporti prova a giustificare la decisione di limitare a Torre Annunziata i treni che da Napoli dovevano raggiungere Poggiomarino, decisione assunta improvvisamente sabato 6 novembre.
«Tecnicamente – prosegue il presidente di Eav – è stato quindi necessario procedere ad una revisione e contrazione delle corse su diverse linee, sempre sostituite in ogni caso da servizi su gomma. Sperando di far rientrare la protesta nel più breve tempo possibile e ripristinando il precedente orario».
«In ogni caso – è scritto ancora nella missiva giunta ai sindaci di Scafati e Poggiomarino – si evidenzia che per Scafati e Pompei Santuario, oltre al servizio automobilistico, sono rimasti nove treni-navetta che arrivano a Torre Annunziata, dove c’è una rottura di carico, quindi per proseguire verso Napoli i viaggiatori devono scendere ed utilizzare un altro treno che porta a Napoli. Se, viceversa, da Napoli si vuole andare a Pompei Santuario-Scafati, i viaggiatori scendono a
Torre Annunziata, dove c’è un treno navetta in coincidenza che porta sino a Poggiomarino con fermate intermedie a Boscoreale, Pompei Santuario, Scafati ecc. Siamo consapevoli del disagio provocato nostro malgrado agli utenti e speriamo di poter ripristinare il servizio ordinario quanto prima».