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Non distante da Avellino si nasconde il BORGO DELLA MUSICA | Sembra di essere a Liverpool, luogo senza difetti

Uliveto
Bonito è famoso anche per i suoi uliveti – pexels – salernosera

Nel cuore dell’Irpinia, in provincia di Avellino, sorge un piccolo comune campano che unisce storia, cultura e bellezze naturali.

Con circa 2.500 abitanti, questo borgo dell’entroterra conserva un’identità forte e autentica, alimentata da un passato ricco e da una vitalità culturale ancora oggi evidente.

Il nome “Bonito” evoca immediatamente l’idea di bellezza, e in effetti non delude le aspettative: il paese, arroccato su una collina a 490 metri sul livello del mare, offre scorci panoramici sul paesaggio irpino, fatto di colline, uliveti e boschi. L’origine del nome potrebbe derivare dal latino “Bonitus”, nome personale romano, oppure dal termine “bonus”, cioè buono, bello.

Bonito vanta origini molto antiche. L’area fu abitata sin dall’epoca romana, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona, tra cui resti di ville rustiche e tombe. Tuttavia, il nucleo urbano vero e proprio si sviluppò in epoca medievale, probabilmente a partire dal VI-VII secolo.

Nel corso dei secoli, Bonito fu conteso tra varie famiglie nobiliari e passò sotto il dominio di diversi signori, tra cui i Sanframondo e i Caracciolo. Queste influenze si riflettono ancora oggi nell’architettura del centro storico, dove si possono ammirare palazzi nobiliari e chiese antiche, testimonianza del ruolo strategico e culturale che il paese ha avuto nel passato.

Patrimonio culturale e artistico

Bonito è anche il paese natale di Salvatore Ferragamo, uno dei più grandi stilisti italiani del Novecento. Nato qui nel 1898, Ferragamo emigrò giovanissimo negli Stati Uniti, dove fondò un impero della moda che ancora oggi rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo. Al suo genio è dedicato un museo e diverse iniziative culturali nel borgo.

Nel centro del paese si trova la Chiesa Madre di San Basilio Magno, risalente al XVII secolo, che custodisce opere d’arte e arredi sacri di pregio. Altre chiese, come quella di Santa Maria degli Angeli, completano il panorama religioso e artistico del borgo.

Street Art
Moda e street art sono fortemente collegati a Bonito – pexels – salernosera

Il legame con la street art

Negli ultimi anni, Bonito ha acquisito notorietà anche grazie alla street art: murales colorati e opere realizzate da artisti internazionali adornano i muri delle case, trasformando il paese in un museo a cielo aperto. Il progetto di arte urbana, chiamato “Bonito Street Art”, ha saputo coniugare tradizione e modernità, attirando nuovi flussi di visitatori.

Bonito è un borgo in cui le tradizioni popolari sono ancora vive. Feste religiose, sagre e processioni scandiscono il calendario, rappresentando momenti di forte coesione sociale. La cucina locale riflette la semplicità e la genuinità della tradizione contadina irpina. Pane cotto a legna, pasta fatta in casa, salumi, formaggi e vino Aglianico sono solo alcune delle specialità da assaporare.