Hai bisogno di una benedizione? Vai nel BORGO DEI MIRACOLI | Chi vive a Caserta la trova a due passi
E’ conosciuto anche come “il borgo dell’acqua miracolosa” e rappresenta un gioiello storico e culturale della provincia di Caserta
Le origini di questo borgo risalgono al periodo successivo alla distruzione dell’antica città di Cales nel 879 d.C. ad opera dei Saraceni. Gli abitanti superstiti si rifugiarono sulle colline circostanti, dando vita a nuovi insediamenti fortificati, tra cui questo insediamento cui fu dato il nome di Rocchetta e Croce.
Il toponimo “Rocchetta” deriva dal diminutivo di “rocca”, indicando una piccola fortificazione, mentre “Croce” potrebbe riferirsi a elementi legati a tradizioni religiose.
Il territorio è ricco di edifici storici di rilievo. Tra questi, come non annoverare la Chiesa della Santissima Annunziata, edificata nel XV secolo, la quale presenta una facciata a due ordini con un affresco dell’Annunciazione sopra il portale d’ingresso. L’interno, a navata unica con volta a botte, ospita un affresco del XVIII secolo raffigurante la Madonna dell’Annunziata.
Un altro sito di interesse è l’Eremo di San Salvatore, situato sul Monte Maggiore a 857 metri di altitudine. Fondato intorno all’anno 1000 dai monaci benedettini, l’eremo ha ospitato nel 1098 Anselmo d’Aosta, che vi compose parte del “Cur Deus homo”. La struttura, concepita come monastero-fortezza, presenta una chiesa a navata unica con volte a crociera e un campanile a vela .
Il Castello di Rocchetta
Il Castello di Rocchetta, la cui origine si ritiene risalente tra l’VIII e il IX secolo, fu costruito per proteggere la popolazione locale dalle incursioni saracene. Successivamente divenne feudo dei vescovi di Calvi, che lo trasformarono in un luogo di preghiera. Oggi rimangono tracce delle mura e del portale d’ingresso .
La frazione di Croce ha vissuto un progressivo spopolamento verso la fine del XX secolo, trasformandosi in un borgo fantasma. Le cause precise dell’abbandono non sono del tutto chiare, ma il fenomeno ha contribuito a creare un’atmosfera suggestiva, attirando l’interesse di appassionati di storia e turismo alternativo .
La festa patronale di Rocchetta e Croce
Il comune celebra il suo patrono, San Vito, il 1º settembre di ogni anno, mantenendo vive le tradizioni locali e rafforzando il senso di comunità tra gli abitanti . Come tutti i piccoli borghi, sente molto forte la tradizione delle ricorrenze legate ai santi patroni e protettori ai quali gli abitanti sono molto legati
Rocchetta e Croce rappresenta un esempio significativo di come piccoli centri abitati possano custodire un ricco patrimonio storico e culturale. Nonostante le sfide demografiche, il comune continua a mantenere vive le sue tradizioni e a preservare i suoi tesori architettonici, offrendo ai visitatori uno spaccato autentico della storia campana.