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Ma quale Benevento, la vera città delle STREGHE è questa | Solo da poco è stata scoperta in Campania, che meraviglia

Stregoneria
Avellino è considerata la patria delle streghe – pexels – salernosera

In Campania, tra i monti e le valli dell’Appennino meridionale, si nascondono due borghi uniti da un’antica leggenda, ma divisi nella sua interpretazione.

Benevento, celebre come la “città delle streghe”, e Castelvetere sul Calore, piccolo gioiello dell’Irpinia, considerato la patria delle “streghe buone”. Due facce della stessa medaglia, due territori intrisi di magia, mistero e cultura popolare.

Benevento, capoluogo dell’omonima provincia, è conosciuta da secoli come la “città delle streghe”. Il mito affonda le radici nell’Alto Medioevo, quando la città era sotto il dominio longobardo. Si narra che le streghe si riunissero presso il leggendario noce di Benevento, un albero oggi scomparso ma diventato simbolo del sabba, il raduno notturno in cui si praticavano incantesimi, sortilegi e magie oscure.

Le leggende parlano di donne che volavano a cavallo di scope o animali, che si ungevano il corpo con pozioni misteriose e si radunavano al chiaro di luna per evocare spiriti. Per la tradizione popolare, le streghe beneventane erano esseri pericolosi, capaci di lanciare maledizioni e incantare gli uomini. Il timore verso queste figure fu tale da portare, nel corso dei secoli, a numerose persecuzioni e processi per stregoneria.

Ancora oggi Benevento conserva l’eco di quel passato: nel centro storico, murales e installazioni ricordano il mito delle janare (dal latino “ianua”, cioè “porta”, perché – secondo la leggenda – entravano nelle case passando sotto le porte). Il folklore è diventato attrattiva turistica e identità culturale, con eventi, mostre e perfino prodotti tipici come il liquore “Strega”.

Castelvetere sul Calore: dove le streghe sono buone

A poco più di 40 chilometri da Benevento, incastonato tra i monti dell’Irpinia, sorge Castelvetere sul Calore, un borgo medievale dove la narrazione prende un’altra piega: qui le streghe sono custodi della natura, guaritrici, levatrici, e non hanno nulla di oscuro.

A Castelvetere, le “streghe” vengono ricordate come donne sagge, con conoscenze profonde delle erbe, dei cicli lunari, dei rimedi naturali. In epoca in cui la medicina ufficiale era scarsa, queste figure rappresentavano una risorsa preziosa per la comunità. Lontane dall’immagine demoniaca, erano figure rispettate, a volte temute per le loro capacità, ma non considerate malvagie.

Incenso
A Castelvetere sul Calore sarebbero nate le streghe buone – pexels – salernosera

Due volti della stregoneria campana

La tradizione è ancora viva grazie alla memoria orale e a iniziative culturali locali che celebrano la figura della strega come donna forte e positiva. Eventi folcloristici, escursioni nei boschi e visite guidate portano i visitatori a scoprire i luoghi legati alle antiche leggende, facendo rivivere il legame tra il femminile e il sacro.

Benevento e Castelvetere sul Calore rappresentano due visioni antitetiche della strega: da un lato il mito della magia oscura, dall’altro quello della saggezza e della cura. Entrambe le città custodiscono un patrimonio immateriale prezioso, fatto di racconti, riti, superstizioni e simbolismi che affondano le radici nella notte dei tempi. Visitare questi luoghi significa immergersi in un mondo dove il confine tra realtà e leggenda si fa sottile, e dove le “streghe”, buone o cattive che siano, sono ancora vive nel cuore delle comunità.