Ultim’ora: Abolita PostePay | Chi aveva i soldi sul conto li ha persi per sempre, c’è solo un modo per riaverli

In Italia, la Postepay è ormai diventata una presenza costante nel portafoglio di milioni di cittadini.
In particolare, la versione Postepay Evolution ha conquistato una vasta fetta di utenti grazie alla sua praticità, ai costi contenuti e alla possibilità di effettuare operazioni bancarie basilari come bonifici e accrediti dello stipendio. È una carta prepagata ricaricabile, emessa da Poste Italiane, che si appoggia ai circuiti internazionali Visa o Mastercard, rendendola teoricamente utilizzabile in tutto il mondo. Ma è davvero così?
In ambito nazionale, la Postepay è utilizzata per ogni tipo di transazione: dai pagamenti nei negozi fisici grazie alla tecnologia Contactless, agli acquisti online, fino al prelievo di contanti agli sportelli ATM. La sua diffusione capillare è supportata dalla fitta rete degli uffici postali presenti anche nei centri più piccoli, un vantaggio non da poco rispetto alle tradizionali banche.
Tuttavia, il discorso cambia quando si varcano i confini italiani. All’estero, l’accettazione della Postepay può incontrare ostacoli, nonostante il supporto ai circuiti Visa e Mastercard dovrebbe garantirne la compatibilità globale. In realtà, la situazione è più complessa e dipende da una serie di fattori geopolitici, normativi e tecnici.
In alcuni paesi, l’utilizzo della Postepay può risultare impossibile o fortemente limitato. È il caso, ad esempio, di Cina, Russia, Iran, Cuba e Corea del Nord. Queste restrizioni possono derivare da diversi motivi. In primo luogo, vi sono sanzioni internazionali imposte da organizzazioni come l’ONU, l’Unione Europea o singoli stati, che limitano le transazioni finanziarie con determinati paesi o entità. Queste misure coinvolgono direttamente i circuiti Visa e Mastercard, che si trovano costretti a sospendere l’operatività delle loro carte in tali territori, comprese le prepagate emesse da soggetti terzi.
I casi estremi
In altri casi, invece, le limitazioni sono di natura tecnica o normativa interna. Ad esempio, in Cina, il sistema bancario è fortemente orientato verso circuiti locali come UnionPay, e le carte straniere, sebbene accettate in teoria, non sempre funzionano in pratica, specialmente se non associate a conti bancari tradizionali. Lo stesso vale per l’Iran, dove l’infrastruttura bancaria è isolata dai circuiti finanziari occidentali, o per Cuba, dove l’embargo statunitense ha reso difficoltosa l’operatività di molte carte estere.
Anche in paesi dove non ci sono restrizioni ufficiali, l’uso della Postepay può essere problematico. Alcuni esercenti o ATM possono rifiutare le carte prepagate, preferendo carte di credito o di debito classiche, ritenute più affidabili. Inoltre, i sistemi antifrode di Poste Italiane possono bloccare automaticamente certe operazioni considerate sospette, soprattutto in paesi ad alto rischio.
Informarsi prima del viaggio
Per chi viaggia, quindi, è consigliabile informarsi prima della partenza e, se necessario, munirsi di alternative come conti multivaluta, carte di credito internazionali o servizi bancari digitali con copertura globale.
In conclusione, sebbene la Postepay resti uno strumento prezioso nel panorama italiano, la sua efficacia non è sempre garantita all’estero, soprattutto in contesti geopoliticamente delicati. Conoscere i limiti e pianificare in anticipo può fare la differenza tra un viaggio senza intoppi e uno pieno di sorprese.